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10 Giugno 2021

Excelsior Danza, la sartoria che rinasce

Vi raccontiamo una realtà di nicchia ma preziosa della nostra città, che grazie a creatività e iniziativa non si è fatta scoraggiare dalla pandemia

Noemi Casale

Ragazze in sartoria - Excelsior Danza

Lisa e Sara di Excelsior Danza

Tulle e lycra, colori e fantasie: il negozio di Exclesior Danza e la sua sartoria sono il luogo in cui i sogni di tanti ballerini e ballerine diventano realtà. L’azienda, a gestione familiare, è una delle realtà di settore più importanti di Torino e durante i lunghi mesi di pandemia ha dovuto reinventarsi: con tenacia e creatività hanno ideato due nuove linee di prodotti.
Scopriamo insieme la loro avventura.

GLI INIZI
Exclesior Danza apre il suo primo negozio nel 2003 in via Ormea 76 e diventa nel giro di alcuni anni uno dei punti di riferimento cittadini per le scuole di danza e i professionisti di questa disciplina.
L’attività procede bene così nel 2016 viene presa una decisione importante: aprire una sartoria per creare in casa body, tutù e costumi, così da poter seguire ogni cliente dalla fase di ideazione alla cucitura dell’ultimo pizzo di decorazione. Il progetto prende forma riscattando un precedente atelier e acquisendo così le macchine e un variegato magazzino di tessuti. «Non esiste un corso di formazione per lavorare gli elasticizzati – ci racconta Sara, ballerina e responsabile del laboratorio – sia io che Lisa, l’altra sarta, arriviamo da una formazione in sartoria classica e abbiamo imparato nel tempo come lavorare questi materiali».
Il lavoro procede bene: si preparano i costumi per quindici scuole di danza e arrivano richieste anche dalla nazionale di pattinaggio su ghiaccio, dalla ginnastica ritmica, dalla pole dance e dalla squadra di cheerleading di Pinerolo.

LE DIFFICOLTÀ
A marzo 2020, però, accade qualcosa del tutto inaspettato che sospende il mondo: la pandemia. Proprio nel mese in cui generalmente gli incarichi cominciano ad aumentare in vista dei saggi di fine anno, il lavoro si blocca completamente. La stagione è persa, tuttavia a settembre una parvenza di ripresa riaccende la speranza di normalità, che si spegne però poco dopo con le nuove chiusure.
Sara ci aiuta a capire meglio cosa sia successo: «Durante il primo lockdown abbiamo ricevuto alcuni piccoli sostegni economici, ma da ottobre in avanti la situazione è stata davvero difficile. Dal momento che gli sport a livello agonistico non si sono fermati e il negozio è considerato come vendita di articoli sportivi, è sempre stato aperto. Il problema – continua – è che la danza è una categoria a sé, non compresa negli sport agonistici e quindi tutte le scuole sono rimaste chiuse. Ci siamo trovati in un limbo difficile da sostenere». Aggiunge Lisa: «Ci barcameniamo tra cassa integrazione e qualche lavoro da più di un anno. I pochi costumi che abbiamo realizzato sono quelli per il pattinaggio artistico su ghiaccio, che per fortuna non si è più interrotto».

LA RIPARTENZA
Dopo i primi momenti di disorientamento, il team Exclesior si mette in gioco e apre il cassetto delle idee sospese, ossia di tutti quei progetti che a causa dell’importante mole di lavoro non si era ancora riusciti a realizzare. Lavorando di creatività e sfruttando al massimo i tessuti presenti in magazzino nascono così una linea di costumi mare personalizzabili e reversibili e una di tute da usare in casa o per le squadre di pattinaggio.
«La nostra intenzione è quella di riprendere quanto prima l’attività per le scuole di danza, che da sempre è il nostro punto di forza – conclude Sara – ma ci piacerebbe continuare a crescere anche in questi due nuovi filoni che ci appassionano».
Come la fenice rinasce dalle proprie ceneri, la creatività ha così permesso a una realtà artigianale di reinventarsi e non possiamo far altro che augurarle il meglio per il futuro.

 

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Categorie: Lavoro

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