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23 Luglio 2021

La strana morte di John McAfee

A un mese dalla scomparsa del creatore del celebre antivirus, la moglie Janice chiede maggiori indagini, date alcune circostanze sospette

Giovanni B. Corvino

Uomo sorridente - John McAfee

John McAfee è stato trovato morto in un carcere spagnolo

Il 23 giugno scorso John McAfee – il miliardario programmatore dell’omonimo software di protezione informatica – è morto, apparentemente suicida, in un carcere spagnolo in cui era detenuto per evasione fiscale.
Ma si è davvero tolto la vita, oppure si tratta di un omicidio? La vedova Janice ha recentemente condiviso su Twitter la presunta lettera di addio trovata nei pantaloni del marito, commentando: “Non sembra essere di una persona che non ha speranza e che sta pensando di uccidersi”.

IL MESSAGGIO
Lo scritto contiene varie frasi che fanno pensare il contrario, come “Sono un fantasma parassita”, oppure “Io voglio controllare il mio futuro, che non esiste.” Purtroppo, molte parti del testo sono state cancellate, diventando difficili da decifrare. Per di più, le poche parole leggibili non sembrano avere senso tra di loro.
Sotto al post della signora McAfee sono molti i commenti di chi sostiene che si tratti di un omicidio su commissione. Frasi come “Vogliamo la verità. Siamo con te”, “Non assomiglia neanche lontanamente alla calligrafia o alle parole di John”, “Come può essere quella una lettera di suicidio?” o l’hashtag #NotASuicideNote dimostrano che sono in centinaia a credere che John non abbia deciso di morire.
Secondo Janice, la polizia spagnola è implicata in questa vicenda. Cosa la spinge a credere ciò?

UNA VITA SPERICOLATA
John McAfee ha avuto “una vita spericolata”, spesso sfociata in questioni legali. Nel corso degli anni è stato infatti sospettato di traffico e produzione di droga, imputato nella morte di suo nipote, di un dipendente e di un vicino di casa, oltre che arrestato per guida e possesso di arma da fuoco in stato di ebbrezza. Inoltre, due anni fa, insieme ad alcuni membri del suo entourage è stato arrestato per contrabbando di armi, vicenda conclusasi con un fermo di quattro giorni e il sequestro di quanto era presente nello yacht che era attraccato a Puerto Plata, nella Repubblica Dominicana.
L’ultima questione legale risale all’anno scorso, quando McAfee è stato accusato di evasione fiscale. In seguito è scappato in Spagna, dove però lo ha raggiunto un mandato di arresto del Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti. Nuovamente fermato, il miliardario ha chiesto l’estradizione in quanto cittadino americano, ma la richiesta non ha fatto in tempo ad arrivare perché l’uomo è stato trovato morto.

L’APPELLO DELLA MOGLIE
Tre giorni prima di questo epilogo, la signora McAfee aveva scritto su Twitter: “L’onestà di John lo ha spesso messo nei guai con governi corrotti e funzionari governativi disonesti, a causa della sua natura schietta e del suo rifiuto di essere soggetto di estorsione, intimidito o messo a tacere. Ora le autorità statunitensi sono determinate a far morire John in prigione per fare di lui un esempio, per aver parlato della corruzione all’interno delle loro agenzie governative”. E proprio più volte il miliardario aveva detto che se mai fosse stato trovato impiccato, allora qualcuno l’avrebbe in realtà assassinato.
A Janice – che ha dovuto riconoscere il corpo del marito da lontano – non è stato nemmeno fornito il rapporto dell’autopsia, nonostante l’immediata domanda. Chiede perciò giustizia e probabilmente non si darà mai pace per la morte di chi, a detta sua, l’ha salvata dalla prostituzione donandole l’amore che aveva sempre desiderato.

 

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Categorie: Tecnologie

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