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16 Agosto 2021

Pachamama, il gioco da tavolo sul riscaldamento globale

Nella simulazione il collasso climatico può essere evitato solo se i giocatori collaborano in azioni di forestazione e contenimento delle emissioni di CO2

Fabiana Re

Tabellone gioco da tavolo Pachamama

Pachamama simula la lotta al riscaldamento globale

La crisi climatica è reale e grave, ma forse un gioco può aiutare a comprenderla. È questa l’intuizione all’origine di Pachamama, il gioco da tavolo collaborativo ideato da zeroCO2, società benefit che si occupa di riforestazione.
Lo scopo è sensibilizzare alle tematiche ambientali, coniugando educazione e divertimento e mostrando le dinamiche del riscaldamento globale da una prospettiva diversa. In Pachamama (il cui nome in lingua quechua significa “Madre Terra”) sono infatti i giocatori stessi con le loro azioni a determinare la quantità di emissioni di CO2 e, di conseguenza, l’eventuale collasso climatico. Vediamo insieme come funziona.

LE REGOLE BASE
Per iniziare occorrono dai 3 ai 6 giocatori: ciascuno governa un’area geografica del mondo, in una sorta di Risiko ambientalista e pacifista. Ogni partita, della durata di circa mezz’ora, si sviluppa su 10 turni che equivalgono a 50 anni sulla Terra.
All’inizio del gioco il nostro pianeta è in buone condizioni di salute, con una temperatura media di 15° C. La azioni dei partecipanti hanno però effetti sia economici sia ambientali, determinando un cambiamento della situazione climatica e l’aumento della temperatura media.
L’obiettivo è far sì che questa non superi i 18° C, soglia oltre la quale si innescano conseguenze irreversibili nel pianeta. Se al termine dei 10 turni la temperatura è inferiore, la Terra è salva: Pachamama è un gioco collaborativo, si vince (o si perde) tutti insieme. Come nella reale sfida ai cambiamenti climatici, le azioni dei singoli comportano conseguenze collettive.

LE DINAMICHE DEL GIOCO
Il tabellone sembra piuttosto articolato a prima vista ma, una volta entrati nei meccanismi del gioco, è di facile comprensione anche grazie alla piacevole grafica.
Le carte azione ricalcano i possibili comportamenti dei vari Paesi del mondo e determinano l’andamento della partita. Ci sono poi le carte produzione, che portano un guadagno economico a fronte di emissioni di CO2, e le carte forestazione, che al contrario permettono di piantare alberi per compensare l’inquinamento sostenendo una spesa. Le carte mitigazione consentono invece una diminuzione immediata di CO2 se i livelli stanno causando un aumento incontrollato della temperatura, ma hanno un effetto temporaneo. Infine, le carte ricerca scientifica richiedono un iniziale investimento in vista di benefici futuri in campo economico e ambientale.
I giocatori possono quindi davvero comportarsi come gli Stati nelle loro decisioni. Inoltre scelgono quale carta giocare in silenzio, senza accordarsi con gli altri: solo al termine di alcuni specifici turni viene simulata una conferenza internazionale ed è permesso discutere per alcuni minuti sulle strategie da adottare per evitare la crisi climatica.

TRA GIOCO E REALTÀ
C’è però una grossa differenza rispetto alle dinamiche del mondo reale. In Pachamama i giocatori hanno ben chiaro che l’unico obiettivo è mantenere la temperatura media al di sotto dei 18°C, non c’è competizione economica tra le aree geografiche e si genera denaro solo per poterlo reinvestire in attività di forestazione e mitigazione.
La realtà è ben diversa. Gli Stati inseguono prima il profitto e la crescita e poi pensano ad arginare i cambiamenti climatici. Pachamama dimostra invece che l’unica vittoria è quella collettiva, ottenibile solo attraverso la collaborazione. Se contrastare il riscaldamento globale fosse la priorità di tutti gli Stati le loro azioni sarebbero ben diverse, imperniate sulla forestazione e sulla ricerca scientifica.
Al di là di tutto, Pachamama è una grande lezione ludica. Siamo così bombardati da informazioni, dati e immagini anche sul riscaldamento globale da non comprendere la drammatica portata di questo fenomeno. Un gioco permette invece di coinvolgere gli individui facendo leva sulle corde dell’educazione e della sensibilizzazione: sono queste, secondo zeroCO2, le armi più importanti che abbiamo nell’affrontare il cambiamento climatico.

 

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Categorie: Ambiente

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