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6 Settembre 2021

Vita da dj, i segreti del mestiere

Quattro chiacchiere con il disc jockey calabrese DeeJoy: viaggio nei retroscena, a volte stravaganti, di questa professione

Vincenza Di Lecce

Dj alla consolle - Dj DeeJoy

DeeJoy alla consolle

Di solito è nascosto dietro una consolle, indossa un paio di cuffie e seleziona le colonne sonore della nostra vita: il dj è, in sintesi, l’amico che non tutti sanno di avere. Che sia per farci ballare, per farci divertire o più semplicemente per intrattenerci, accompagna le serate e i momenti liberi di tanti noi.
Oltre a essere un buon intrattenitore, il disc jockey svolge però anche una vera e propria professione. Un lavoro che richiede una formazione specifica, conoscenze pratiche di carattere musicale e tecnico e tanta (ma tanta) passione, come ci spiega Ottavio Corizzo, 33 anni, calabrese, in arte DeeJoy.

IL DJ È UN VERO MUSICISTA?
È la domanda che nessun dj vorrebbe sentirsi fare. Quello del disc jockey è un ruolo a cui si guarda con sospetto, con il dubbio che non si possa considerare musicista una persona che lavora con i brani degli altri. Sicuramente la digitalizzazione, il passaggio dal vinile al cd e poi all’mp3, ha di molto facilitato il lavoro del dj: «Il supporto tecnologico – spiega DeeJoy – ha fatto sì che molti dj non alimentassero la loro vena artistica: se ai tempi del vinile per “mettere a tempo” due canzoni era fondamentale avere orecchio, oggi in teoria basta premere un tasto».
Non bisogna però trascurare il risvolto positivo apportato dalla digitalizzazione: la tecnologia ha aperto un mondo nuovo, combinazioni potenzialmente infinite, l’implementazione di nuove tecniche. «In un mixaggio – continua DeeJoy – ci devono essere continuità, scelte artistiche azzeccate, ore e ore di prove, selezioni accurate, passaggi provati, campionamenti di suoni. Il dj diventa così un musicista, si allena, utilizza tecniche specifiche. Scratchare è un po’ come suonare una batteria: da batterista, so che i piatti si trasformano in un vero e proprio strumento». In sostanza, un dj è un artista solo se decide di esserlo: se sceglie, cioè, di non essere un mero esecutore.

DJ E BARTENDER?
Che la figura del dj sia talvolta poco compresa lo dimostrano alcune stravaganti richieste che un disc jockey riceve durante una serata: «Durante un dj set – racconta DeeJoy – mentre mi cimentavo nel mio stile, mi si avvicina un ragazzo che chiede “Scusa, posso cantare una canzone?”. Gli ho risposto che no, la serata karaoke era evidentemente un’altra serata e che il mio ruolo era quello del dj”. O, ancora: «Una persona che era in pista mi si è avvicinata – continua – dicendomi “Ciao, mi fai due negroni e un mojito?”. Le ho fatto notare che stava chiedendo due cocktail al dj e che, anche se ci avessi provato, non sarebbero forse stati un granché».
Tante altre, poi, le richieste di canzoni da passare: «Non nascondo che a volte mi sento lo Spotify della serata – dice – ma qui sta l’abilità del dj: dare la sua impronta e trasmettere il suo stile a ciò che sta suonando. Nonostante i pezzi escano dalle proprie corde musicali». Un po’ diverso è invece il discorso che riguarda dj affermati: in quel caso la gente è lì solo per ascoltare la loro musica.

IN CONSOLE CON UN JOYSTICK
«Imparare a suonare con il vinile – afferma DeeJoy – è un passo che tutti i dj dovrebbero compiere, prima di passare alla tecnologia». Il vinile rappresenta le origini, pone le basi di questa professione. E il digitale, d’altra parte, non rappresenta sempre la perfezione: «L’orecchio del dj – spiega il disc jockey – resta il vero strumento, quello che assicura che il mixaggio stia avvenendo nel modo corretto».
Senza considerare che la tecnologia apre poi a frontiere che il vinile, con le limitazioni date dall’essere analogico come sua caratteristica principale, non potrà mai raggiungere. «Io non mi pongo limiti – conclude DeeJoy – e cerco di prendere il meglio da ogni mezzo. Ho infatti programmato un joystick per suonare! Se rispetti la musica e le tecniche di mixaggio, ogni mezzo è potenzialmente ammesso».
Viva l’innovazione musicale, allora, che dà ritmo alle nostre serate. A patto che venga riconosciuta e apprezzata.

 

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Categorie: Lavoro

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