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11 Ottobre 2021

Saluzzo si candida a Capitale Italiana della Cultura 2024

Il progetto mette al centro la montagna e le sue vallate come luoghi di cultura, innovazione e opportunità per i giovani

Fabiana Re

Logo Saluzzo Monviso 2024

Il logo di Saluzzo Monviso 2024

C’è una cittadina ai piedi delle montagne piemontesi che progetta un futuro nuovo e che, nel costruirlo, usa la cultura come collante. È Saluzzo, la prima città alpina a correre per il titolo di Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2024. Il Comune non corre da solo, ma come portabandiera di un intero territorio: le Terre del Monviso, l’insieme di municipalità sorte alle pendici del “Re di Pietra” delle Alpi Cozie.
Il dossier di candidatura, denominato Una montagna di futuro, sarà presentato il 14 ottobre con due eventi, uno al Salone del Libro e l’altro a Saluzzo. Il giorno successivo invece le vie e le piazze della cittadina saranno animate da un flash mob.

IL PERCORSO DI CANDIDATURA
La candidatura di Saluzzo Monviso 2024 è il frutto di un processo inclusivo di immaginazione collettiva. Il percorso è stato avviato dal Comune di Saluzzo nel dicembre 2020, raccogliendo nei mesi seguenti le adesioni di oltre 50 enti pubblici e privati e 30 aziende, nonché il supporto della Regione Piemonte e della Provincia di Cuneo. Sotto il coordinamento di Paolo Verri, già tra gli artefici del piccolo miracolo di Matera 2019, è stato redatto il dossier di candidatura, che sarà inviato nei prossimi giorni al Ministero della Cultura.
La sfida è ambiziosa: presentare un progetto partecipato che metta al centro la montagna e le sue valli come luoghi di innovazione e cultura. Non si tratta semplicemente di valorizzare il patrimonio storico o le bellezze paesaggistiche, ma soprattutto di mettere in campo nuove azioni culturali a beneficio della collettività, incrementare l’attrattività turistica del territorio nonché le opportunità per i giovani.
Inoltre per coinvolgere i cittadini lo scorso settembre si è tenuto l’incontro Una montagna di idee, un momento di brainstorming collettivo all’insegna dello scambio e della partecipazione. Le idee e le proposte emerse dai tavoli di lavoro sono state rielaborate dal Comitato Scientifico e confezionate nel dossier di candidatura.

LA CITTÀ DI SALUZZO
In caso di vittoria, non sarebbe la prima volta che Saluzzo si fregia del titolo di capitale. Già nel XII secolo il Marchese Manfredi elesse questo borgo medievale a sede di governo dei propri domini. Il primo segno tangibile del suo potere fu la costruzione della Castiglia, castello dotato di quattro torri, bastioni, ponte levatoio e fossato. Abbandonata la sua antica funzione difensiva, oggi è il simbolo architettonico della città ed è stato riconvertito in museo.
Tutto intorno a Saluzzo si estendono poi le vallate delle Terre del Monviso, ciascuna con caratteristiche uniche e dominate dalla montagna più fotogenica delle Alpi. Una squadra eterogenea ma coesa: sono queste caratteristiche a costituire i punti di forza del progetto di candidatura.

COME FUNZIONA IL CONCORSO?
Il titolo di Capitale Italiana della Cultura è stato istituito nel 2014 dopo il fermento suscitato tra le città italiane dalla possibilità di diventare Capitale Europea della Cultura. In quell’occasione ad avere la meglio fu Matera, ma il Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo pensò bene di sfruttare l’inventiva attivata dalla competizione comunitaria creando un concorso a livello nazionale; da allora ogni anno un Comune viene insignito del titolo.
L’obiettivo è sostenere e incoraggiare la capacità progettuale delle città nel campo della cultura. Non si tratta di un concorso di bellezza, ma di una competizione tra idee che guardano con decisione al futuro. Le città candidate al titolo presentano un fitto cronoprogramma di attività culturali previste, che viene poi valutato da una Giuria dedicata.
È ora in svolgimento l’iter per l’assegnazione del titolo del 2024: i giurati avranno tempo fino a metà marzo per esprimere il proprio giudizio. Al vincitore spetterà 1 milione di euro dal Ministero della Cultura, con cui finanziare – almeno in parte – le azioni previste nel dossier di candidatura.

 

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Categorie: Cultura

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