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20 Ottobre 2021

Meteorologia: falsi miti e primati nascosti

Fulmini e stelle non “cadono” e il clima sardo è fra i migliori al mondo: il fisico Bruno Cambursano smonta luoghi comuni e rivela curiosità sorprendenti

Giovanni B. Corvino

Cielo azzurro con sole e nuvole - meteorologia

La meteorologia studia e prevede i fenomeni atmosferici

Ancora oggi sono svariate le credenze popolari circa come sia meglio comportarsi in determinate situazioni legate al tempo atmosferico. Ad esempio, in caso di pioggia e fulmini molti credono sia meglio cercare riparo sotto un albero. La scienza ha invece dimostrato che è sbagliato: l’elettricità che si forma nelle nuvole cerca la via più breve per giungere a terra, di conseguenza gli alberi – specialmente se molto alti – divengono un canale privilegiato d’attrazione e scarica elettrica. Allo stesso modo, anche restare in piedi è pericoloso, mentre è ben più sicuro accovacciarsi e attendere che il peggio finisca.
Di questo e altri falsi miti sulla meteorologia abbiamo parlato con Bruno Cambursano, fisico-meteorologo laureato presso l’Università di Bologna.

Spesso sentiamo dire che un fulmine sta “cadendo” dal cielo. In che modo la scienza ha confutato questa convinzione popolare?
«I fulmini sono scariche elettriche che si generano dentro nuvole temporalesche, ma hanno bisogno del suono per divenire come comunemente conosciuti. Dalle nuvole gli elettroni, con carica negativa, partono a gran velocità, circa 100 km/h, per raggiungere i protoni, con carica positiva, che si trovano in prossimità del suolo. I protoni, però non restano fermi. Essi tendono a muoversi verso l’alto, quindi verso gli elettroni, attratti dalla loro carica. Ne consegue che il fulmine non “cade” dal cielo, ma nasce da un incontro tra elettroni e protoni, indicativamente a 10-20 metri dal suolo. È proprio questo incontro a produrre un forte suono e a conferire intensità all’intera scarica».

A volte invece notiamo in cielo dei lampi che non emettono alcun suono. Comunemente sono conosciuti come lampi di calore, ma di che cosa si tratta?
«Molti pensano che esistano dei lampi anche a ciel sereno, presenti perché farebbe molto caldo. In realtà non è scientificamente corretto. I lampi sono legati alle nubi temporalesche. Quando ad esempio d’estate notiamo un lampo nel cielo, significa che esso apparteneva a una nube temporalesca anche lontana decine di km da dove ci troviamo, ma che noi abbiamo potuto osservare grazie alla trasparenza dell’aria in quel momento. Quindi i lampi di calore di per sé non esistono come tali, perché sono dei comunissimi lampi che possiamo vedere, ma di cui non sentiamo i tuoni perché troppo lontani».

Le stelle cadenti della notte di San Lorenzo sono sempre suggestive, ma cosa avviene realmente tra il 9 e il 12 agosto?
«Dal punto di vista scientifico si tratta di piccoli frammenti di roccia e polvere cosmica. Orbitando, la Terra incontra residui e detriti di comete. Essi entrano nell’atmosfera perché il nostro pianeta ci sbatte contro, ma prendono letteralmente fuoco per via della forza d’attrito e divengono frammenti rocciosi di misura variabile. Quelli più grandi, che vediamo in cielo in quei giorni, diventano appunto ciò che chiamiamo “stelle cadenti”. Secondo gli astronomi provengono dalla Costellazione di Perseo, e quindi prendono il nome di Perseidi. In realtà questo fenomeno si riscontra anche verso metà dicembre, con le Geminidi».

Una volta si diceva che ai tropici ci fosse sempre bel tempo, ma negli ultimi anni spesso i telegiornali raccontano di tifoni ed uragani in quelle aree geografiche. È ancora consigliabile, a chi cerca un “paradiso terrestre”, trasferirsi lì?
«Relativamente al meteo, meglio di no. Dalle latitudini tropicali si originano proprio i tifoni e gli uragani di cui sentiamo ai telegiornali e che ogni anno provocano danni ingenti, oltre che morti. Per chi sta pensando di trasferirsi con la pancia al sole, recenti indagini suggeriscono che oltre alle note Isole Canarie, anche la nostra Sassari e le città limitrofe sono tra i luoghi con le condizioni climatiche annue migliori. Non a caso, secondo Weatherwise, una delle riviste dell’American Meteorological Society, le coste settentrionali della Sardegna sono tra i dieci luoghi al mondo in cui vivere se si presta importanza solo al clima e all’ambiente».

 

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Categorie: Ambiente

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