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21 Ottobre 2021

A scuola di greco e latino con il Club di cultura classica Ezio Mancino

Inizia il nuovo anno accademico con corsi di traduzione, seminari e incontri sul mondo antico tenuti da importanti esperti

Adriana Scatolone

La Scuola di Atene di Raffaello

La Scuola di Atene di Raffaello

La settimana scorsa si è tenuta l’inaugurazione del nuovo anno di attività del Club di Cultura Classica Ezio Mancino, che ha spento 18 candeline. Si tratta di un progetto fondato nel 2004 dall’omonimo professore in congedo di greco e latino del Liceo Classico D’Azeglio di Torino. A seguito della scomparsa del docente, nel 2013, viene portato avanti dal figlio, l’Ingegner Luca Mancino e da numerosi volontari che con il loro entusiasmo lo hanno innovato e fatto crescere sempre di più.
Ma di che cosa si tratta nello specifico? Il Club è un’associazione di volontariato culturale in cui è possibile scoprire il mondo classico in tutte le sue sfaccettature. Questo può avvenire in diversi modi, a seconda delle esigenze e del tempo che ognuno ha a disposizione.
L’obiettivo è insegnare e far conoscere la cultura classica partendo dal testo scritto. Ciò che infatti sappiamo dei Greci e dei Romani deriva dalla lettura e dall’interpretazione delle opere che ci hanno lasciato, quindi quale modo migliore per approcciarsi a queste due culture se non imparandone le lingue?

CORSI DI TRADUZIONE E SEMINARI
I soci, a cui è richiesta una quota annuale di 90 € (o di 30 €, se studenti di liceo o universitari under 30) hanno accesso a una ricchissima offerta formativa. Il Club organizza infatti corsi di greco e latino divisi su 5 livelli di difficoltà, come se fossero gli anni di un liceo classico: gli iscritti possono partecipare a tutte le lezioni, anche a più livelli contemporaneamente. Ogni corso ha una frequenza di due ore a settimana, che si svolgeranno ancora in modalità telematica, sulla piattaforma Google Meet.
Gli associati possono anche accedere ai seminari, pensati come cicli di brevi lezioni su grandi temi, tenute da docenti universitari o di liceo. Se ne terrà uno al mese, cominciando da novembre con Aglaia McClintock, professoressa associata di Diritto romano e diritti dell’antichità presso l’Università del Sannio, con cui si scoprirà il funzionamento delle principali istituzioni giuridiche greche e romane attraverso l’analisi di miti e leggende.
L’ambiente è molto stimolante, anche perché molti dei docenti volontari sono giovani laureati che, freschi dei loro studi e pieni di passione, possono fare esperienza e mantenere vivo l’esercizio delle lingue classiche, che spesso non si trovano a insegnare nei primi incarichi di supplenze.

GLI INCONTRI GRATUITI
Infine, una volta al mese vengono invitati grandi nomi del panorama classicista per appuntamenti gratuiti e aperti a tutti. Questi si svolgono in modalità ibrida e sul sito ci si può prenotare sia per assistere alle conferenze in presenza, presso la sala Molinari del Polo Culturale di via Lombroso 16, sia per ricevere il link per la diretta streaming.
Il calendario di quest’anno è ricco e con ospiti importanti, segno che l’associazione è ormai molto affermata sul piano nazionale. Aprirà Massimo Manca, professore associato di Letteratura Latina presso l’Università di Torino, che il 3 novembre terrà una conferenza dal titolo Come mentono i classici. Leggere gli antichi senza fidarsi. Seguono poi nomi come quello di Luciano Canfora, Maurizio Bettini, Nicola Gardini e Giulio Guidorizzi. Tutti gli incontri, anche quelli delle edizioni passate, sono caricati sul canale YouTube, che ormai contiene più di 200 contenuti.

A CHE COSA SERVONO OGGI GRECO E LATINO
Ma perché nel 2021 un giovane dovrebbe approcciarsi alle cosiddette “lingue morte”? Ne abbiamo parlato con Luca Mancino: «Tradurre è un primo modo per affrontare il problem solving, perché quando si fa una traduzione si compiono delle scelte. Queste sono anche aperte al dialogo, in quanto devono essere man mano sostenute e commentate». Infatti, tutti coloro che hanno provato almeno una volta a svolgere una versione o semplicemente a sfogliare il dizionario di greco o latino, sanno che ciascuna parola può avere significati e sfumature molto diverse e che sta alla ragione e alla coscienza del traduttore decidere quale sia la soluzione più adatta.
Continua ancora Luca Mancino: «Far dialogare due o più culture diverse permette di esercitare la curiosità e la meraviglia, e allenare a ragionare scongiura il rischio di cadere in “populismi” o in semplificazioni eccessive». Tutto questo viene fatto «puntando sulla sistematicità, il divertimento e il dialogo intergenerazionale, tra docenti volontari, ospiti e pubblico». Infine, la speranza per il futuro è quella di crescere ancora e perché no «creare una rete di club di cultura classica in tutta Italia – conclude Mancino – strutturati come quello torinese».

 

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Categorie: Formazione

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