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19 Novembre 2021

Alla scoperta della Cappella dei Mercanti

Situata nel cuore di Torino e nata come sede della congregazione che riuniva banchieri e negozianti, è un vero e proprio gioiello di arte barocca

Vincenza Di Lecce

Interno Cappella dei Mercanti

La Cappella dei Mercanti è in via Garibaldi 25

Al numero 25 della trafficata via Garibaldi, poco visibile agli sguardi meno attenti, si nasconde la Cappella dei Banchieri e dei Mercanti.
L’edificio deve il suo nome all’omonima Congregazione, riconosciuta nel 1663, che proprio qui costruì la sua sede. Ancora oggi luogo di culto, grazie alla sua ottima acustica la Cappella è oggi utilizzata anche per concerti di musica classica.

L’ARTE BAROCCA
Costruita alla fine del ‘600 per permettere a banchieri e mercanti di avere uno spazio di incontro per le riunioni ma al tempo stesso uno luogo di preghiera, nella sua sala principale conserva diversi dipinti, affreschi e decorazioni risalenti per la maggior parte al XVII e al XVIII secolo. Gli affreschi settecenteschi sono eseguiti da pittori diversi: Andrea Pozzo, Sebastiano Taricco, Luigi Vannier, Stefano Maria Legnani e Niccolò Carlone.
Nel corso del ‘700 i confratelli si preoccuparono di adeguare gli originari arredi della Cappella allo splendore dell’arredo pittorico: ai dipinti si alternano infatti statue in legno marmorizzato realizzate da Carlo Giuseppe Plura tra il 1707 e il 1715 raffiguranti papi e Padri della chiesa. L’altare in marmo, inizialmente commissionato a Juvarra, fu invece realizzato nel 1797 da Michele Emanuele Buscaglione; nello stesso progetto rientrano anche i prestigiosi arredi lignei, come i banchi e l’organo.

L’AFFRESCO SUL CIELO E L’EPIFANIA
Nel 1694 padre Agostino Provana fece arrivare da Milano il pittore Stefano Maria Legnani (detto il Legnanino, 1661-1713) per affrescare le volte con temi incentrati sulla Storia della Salvezza, tratti dell’Antico e del Nuovo Testamento. La prospettiva egregiamente resa dall’artista fa sì che agli occhi del visitatore il soffitto affrescato appaia come una vera e propria finestra sul cielo.
Nei due decenni successivi le pareti della Cappella vennero progressivamente ornate con dipinti ispirati all’Epifania. I Re Magi divennero così i protettori del luogo: è infatti proprio il 6 gennaio che la Congregazione celebra qui la sua festa annuale, con l’investitura di nuovi congregati.

UN CALENDARIO PERPETUO
Nella sagrestia della Cappella è poi conservato un oggetto ingegnoso e unico nel suo genere: il famoso Calendario Perpetuo, un calendario universale costruito dall’astronomo piemontese Giovanni Plana nel 1831. Grazie al suo sofisticato meccanismo, calcola in modo preciso i giorni su un arco temporale di ben 4.000 anni a partire dall’anno zero. Non solo: la macchina permette di individuare anche le fasi lunari, le maree e le festività cristiane.
Si tratta di una delle più antiche macchine di calcolo, dotata di tamburi rotanti e di un sistema di trasmissione che permette la combinazione corretta delle diverse informazioni contenute all’interno del meccanismo: i rulli contengono infatti oltre 40mila dati. Complessa è anche l’iconografia a stampa che decora l’intera macchina.

Un vero e proprio gioiello di arte barocca che in tanti, ancora oggi, faticano a scorgere. Ma ora basterà sapere che le visite, al 25 di via Garibaldi, si svolgono il giovedì e il sabato dalle 15 alle 18 e la domenica dalle 10 alle 12, con messa alle 11.

 

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