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17 Marzo 2023

Giornata mondiale del sonno: tu come dormi?

L’importanza del riposo, ostacolato oggi dall’uso eccessivo degli schermi e alcuni consigli per dormire meglio

Silvia Bruno

Ragazza che dorme nel letto

Dormire è fondamentale per corpo e mente

Prima di andare a letto (o addirittura quando siete già sotto le coperte) fate ancora un giro sui social o guardate WhatsApp? Magari poi fate fatica a prendere sonno… Le due situazioni sono collegate, perché dormire è un bisogno essenziale per il nostro corpo, ma anche per il nostro cervello. Lo dice la scienza e ce lo ricorda ogni anno la Giornata mondiale del sonno, che si celebra il venerdì prima dell’equinozio di primavera quindi, per il 2023, oggi.
La ricorrenza è nata nel 2008 per iniziativa della World Sleep Society per sensibilizzare sull’importanza di questa parte fondamentale della nostra vita e sui rischi che possono derivare dal non dormire bene, che può avere molte cause.

Una di queste è proprio l’uso della tecnologia. Ormai il cellulare (ma il discorso vale per qualunque schermo) è diventato quasi un’estensione di noi stessi, quindi ci sembra normale non staccarcene fino alla fine della nostra giornata; da alcune ricerche emerge inoltre che molti giovani e adolescenti restano online fino a notte fonda anche solo per noia. Tutte abitudini che alla lunga interferiscono con la qualità del sonno.

Questo si verifica perché non ci si addormenta in modo immediato, sebbene sia necessario e naturale: si tratta invece di un’azione che ha bisogno di un certo periodo di tempo, perché abbiamo bisogno di rilassarci sia fisicamente che mentalmente. Di conseguenza ogni stimolo esterno rallenta e ostacola l’intero processo: leggere o ancor peggio scrivere un messaggio contribuisce a “risvegliare” un cervello che si stava assopendo, ma talvolta basta anche solo lo schermo che si illumina. Tutta colpa della luce blu dei vari device, che interferiscono con la produzione di melatonina, l’ormone che ci induce al sonno.

Non dimentichiamo che ogni fase della vita richiede un numero ideale di ore di riposo: se da piccoli, fino ai 12 anni, abbiamo bisogno fino a 10 ore, crescendo dormiamo di meno ma agli adulti si consigliano almeno 7 ore, se non di più.
Ovviamente poi conta la qualità del sonno: fare fatica ad addormentarsi e svegliarsi sovente sono disturbi che alla lunga si ripercuotono sulla salute e sulle attività quotidiane, portando stanchezza, irritabilità e rischi di insorgenza di vere patologie.

Cosa fare (o non fare) quindi per dormire meglio? Il primo consiglio è quello di andare a letto e alzarsi sempre alla stessa ora, anche nel fine settimana; è importante anche il luogo in cui riposiamo, che deve essere silenzioso, confortevole e buio. Durante la giornata è dimostrata anche l’utilità di un sonnellino, per un tempo che può andare dai 15 ai 90 minuti.
Un’ora prima di dormire sarebbe meglio staccarsi da tutti gli schermi e dedicare del tempo a se stessi con una passeggiata, ad esempio, un bagno o la lettura di un libro. Tre ore è invece l’intervallo di tempo massimo che dovrebbe passare fra i pasti (senza esagerare col mangiare, alcol e caffè) e l’andare a dormire.
E con questo, buonanotte.

 

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Categorie: Tecnologie

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