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9 Maggio 2024

Intervista a Chat Gpt: che cosa pensa l’intelligenza artificiale di se stessa?

Abbiamo parlato di umore, creatività umana e della complessa questione della creazione di contenuti tramite Ai, ecco le sue risposte

Mara Mattioda

dito artificiale scrive sulla tastiera di un computer - Chat Gpt

Abbiamo intervistato Chat Gpt

“Come posso aiutarti oggi?”: è così che Chat Gpt-4 ci accoglie sulla piattaforma dopo esserci registrati. Abbiamo deciso di intervistare la famosa chatbot su temi come gli stati d’animo, la creatività e il diritto d’autore, provando anche a metterla un po’ in difficoltà.
Se non fossimo consapevoli di essere di fronte a uno dei tanti prodigi dell’intelligenza artificiale (Ai), sembrerebbe quasi di parlare con una persona reale. Si pone con fare amichevole e, chiaramente, si rende disponibile a rispondere a qualunque domanda.

Come stai?
«Sto bene, grazie! E tu come stai?».

Tutto bene, grazie.
«Sono felice di sentirlo! C’è qualcosa di specifico di cui vuoi parlare o di cui hai bisogno oggi?»

Tutti i libri e gli articoli sull’intelligenza artificiale sono concordi nel dire che l’Ai non può provare sentimenti. Dunque, come fai a stabilire se stai bene o meno? È una risposta che dai di default?
«Esatto, hai colto nel segno! La mia risposta “tutto bene, grazie” è una risposta predefinita che do per rispondere cortesemente alla tua domanda, […] una convenzione linguistica per mantenere una conversazione fluida e cordiale con gli utenti»

Che cosa pensi dell’intelligenza artificiale? Secondo te sostituirà il lavoro dell’uomo?
«Penso che l’intelligenza artificiale sia una delle tecnologie più promettenti del nostro tempo. Certamente, può automatizzare molte attività ripetitive, alcuni lavori potrebbero essere sostituiti da macchine o algoritmi. Tuttavia, ci sono anche molte mansioni che richiedono abilità umane uniche, come creatività, empatia, intuizione e interazione sociale, che sono difficili da replicare completamente con l’Ai».

Hai parlato di creatività umana: non pensi che col passare del tempo potrebbe avere un ruolo sempre meno importante?
«Nonostante i progressi nell’intelligenza artificiale e nelle tecnologie automatizzate, credo che la creatività umana continuerà ad essere un elemento inestimabile della nostra esistenza, arricchendo le nostre vite e guidando il nostro progresso come individui e come società».

Parlando ora della creazione di contenuti con l’Ai, ad esempio cosa pensi delle canzoni composte in questo modo? Che ne sarà di questo passo della proprietà intellettuale?
«Attualmente, molte opere create da Ai sono considerate nella maggior parte dei paesi come “opere derivate”, il che significa che il creatore dell’algoritmo o del sistema di Ai che ha generato la musica ha il diritto di rivendicare la proprietà delle opere generate. Tuttavia, ci sono casi in cui la questione diventa più complicata, ad esempio quando l’algoritmo è stato addestrato su un vasto insieme di opere esistenti, rendendo difficile tracciare la linea tra l’originalità dell’algoritmo e l’influenza delle opere preesistenti. La questione richiederà un’adeguata legislazione e regolamentazione».

Per quanto riguarda le immagini, invece?
«L’Ai può consentire a individui con capacità artistiche limitate di creare immagini e opere d’arte in modi nuovi e creativi, aprendo le porte alla partecipazione artistica per una gamma più ampia di persone».

Cosa pensi del fatto che alcuni giornalisti usino l’Ai per scrivere i loro articoli?
«L’uso dell’intelligenza artificiale da parte dei giornalisti per scrivere articoli solleva questioni riguardo alla velocità e all’efficienza nella produzione di contenuti, ma anche alla qualità, alla credibilità e al ruolo umano nell’analisi critica e nell’interpretazione delle notizie. È importante bilanciare l’automazione con l’attenzione alla veridicità e alla rilevanza delle informazioni, mantenendo il valore aggiunto dell’esperienza e della sensibilità umana nel giornalismo».

Chat Gpt risponde rapidamente, fornisce informazioni in tempo reale e per ogni argomento offre più punti di vista. Chiaramente non dirà mai che “le macchine conquisteranno il mondo”, esiste però uno studio Microsoft del 2023 secondo il quale Gpt-4 avrebbe mostrato tracce di intelligenza artificiale generale, ovvero la capacità di un computer di fare qualsiasi cosa possa fare un cervello umano, compreso ingannare.
Tra qualche anno la considereremo ancora una risorsa utile o diventeremo i protagonisti di una di quelle realtà distopiche che la narrativa ci propone da decenni?

 

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Categorie: Tecnologie

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