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17 Maggio 2024

Fomo: la paura di perdersi qualcosa nell’era digitale

Alimentato da web e social, in molte persone questo fenomeno provoca un senso di ansia sociale ed esclusione

Mara Mattioda

ragazza con maglione giallo e con telefono in mano è dispiaciuta - Fomo

La Fomo provoca ansia sociale e stress

È una sensazione di apprensione e stress causata dal timore di sentirsi esclusi da eventi, opportunità o esperienze che gli altri stanno vivendo: la Fomo, acronimo di “Fear of missing out” (paura di perdersi qualcosa), è un fenomeno psicologico che si è diffuso con rapidità nell’era del digitale.

Questa paura può influenzare il comportamento e le decisioni delle persone, spingendole a partecipare a situazioni a cui non sono realmente interessate o adottare comportamenti che vanno al di là delle proprie possibilità finanziarie pur di evitare la sensazione di “perdita”.

La Fomo trova le sue radici nel desiderio umano di connessione sociale e appartenenza: oggi, nell’era digitale, il continuo flusso di contenuti sui social media amplifica questo bisogno, esponendo costantemente ogni persona alle vite apparentemente perfette degli altri.
Ad esempio, il post sui social di un amico che mostra una serata divertente con altre persone può far emergere la sensazione di essere stati esclusi. O ancora, la condivisione delle immagini di una vacanza da sogno può generare invidie e senso di inadeguatezza. Pensiamo anche al fenomeno del binge-watching: guardare intere stagioni di una serie tv in poche ore evita la paura di perdersi conversazioni online che ruotino attorno agli episodi appena rilasciati. La Fomo si insinua anche nel contesto dei grandi eventi, come concerti o festival, dove il timore di non vivere l’esperienza condivisa dagli altri può portare a prendere decisioni affrettate o a spendere più soldi del previsto.

Chi ne è colpito maggiormente? La Fomo può riguardare chiunque, indipendentemente da età, sesso o background sociale, ma alcuni gruppi possono essere più vulnerabili. Ad esempio recenti ricerche sostengono che adolescenti di sesso maschile e giovani adulti, cresciuti con l’accesso costante ai social media, possano sentirsi particolarmente influenzati dalle vite apparentemente perfette dei loro coetanei. Anche persone che soffrono di bassa autostima o disturbi d’ansia possano essere facilmente sottoposte agli effetti della Fomo, perché tendono spesso a confrontarsi con gli altri e a sentirsi inadeguate.

Per affrontare e superare la Fomo è sicuramente importante prendere consapevolezza del proprio comportamento e riconoscere le emozioni che questa paura può suscitare. Certamente, limitare l’utilizzo dei social media potrebbe ridurre la pressione del confronto sociale; concentrarsi sul presente e sulle proprie passioni può diminuire l’ansia rispetto al futuro e il desiderio di essere altrove per il timore costante di perdersi qualcosa. Anche coltivare relazioni sociali nella vita di tutti i giorni può certamente limitare il bisogno di far riferimento alle connessioni, talvolta effimere, date dai social network.
Non dobbiamo però confondere il timore diffuso di essere esclusi con una condizione patologica: è un sentimento universale, ma diventa problematico quando inizia a interferire con la vita quotidiana. Per questo, in caso di necessità, è giusto rivolgersi a un terapeuta, che sicuramente possiede le conoscenze adatte per far fronte a questa tipologia di ansia sociale.

Per provare a resistere alla Fomo sarebbe necessario vivere il momento, accettando la realtà per come si presenta, anche se spesso non è facile. Dare una risposta consapevole a questa sovraesposizione digitale potrebbe condurre a una vita più equilibrata e soddisfacente e trasformare la Fomo nel fenomeno opposto, la Jomo (joy of missing out), cioè la gioia di perdersi qualcosa senza alcuna preoccupazione.

 

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Categorie: Cultura

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