Home » Cultura » Il Museo del Cinema si apre ai videogiochi con la Video Game Zone
3 Luglio 2024
Il Museo del Cinema si apre ai videogiochi con la Video Game Zone
Inaugurata la nuova area permanente dedicata al mondo videoludico con ospite David Cage, un maestro del settore
Sara Masella

L’ingresso della Video Game Zone
I videogiochi sono i protagonisti della nuova area del Museo Nazionale del Cinema di Torino, inaugurata ieri in una conferenza stampa: si tratta della Video Game Zone, curata da Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema, e Fabio Viola in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino.
È una delle prime sezioni permanenti dedicate interamente al settore videoludico all’interno di un’istituzione museale, in Italia e nel mondo.
Il museo si apre così a nuovi linguaggi, ampliando sempre di più il proprio pubblico: «Noi dobbiamo intercettare i fermenti dell’attualità e cercare di musealizzarli – afferma De Gaetano – e adesso abbiamo accettato questa sfida ambiziosa di introdurre nel Tempio del cinema, in tutti i sensi, il mondo dei videogiochi».
«L’idea è quella di dare spazio ai giochi ed esporli, conservarli e catalogarli come gli altri oggetti del museo, con questo allestimento intrigante che è un invito a entrare», aggiunge il direttore.
La nuova area è infatti allestita proprio nell’Aula del Tempio, cuore della Mole Antonelliana, e ci accoglie con neon verdi e postazioni audiovideo che riproducono montaggi di film e serie tv che hanno citato, omaggiato o si sono ispirate alla gaming culture, filmati che mostrano intro e trailer di diversi videogiochi, altri che ne raccontano il processo di realizzazione.
Non finisce qui: le teche espositive all’interno della stanza espongono oggetti di scena, concept art, sceneggiature integrali, bozzetti e tanto altro.
Oltre a realizzare un’area dedicata, il Museo Nazionale del Cinema ha intrapreso anche una campagna di acquisizione che include rari e inediti materiali di produzione e game design: «Si tratta di una doppia sfida – afferma il co-curatore della mostra Fabio Viola – quella di convincere i creatori internazionali, i grandi publisher e i grandi developer a declassificare materiali che avevano in archivio e non erano di pubblico dominio».
Ospite della conferenza di ieri è stato David Cage, fondatore della casa di sviluppo Quantic Dream e autore di giochi capolavoro come Fahrenheit, Heavy Rain, Beyond: Two Souls e Detroit: Become Human, alcuni di questi protagonisti della Video Game Zone.
Cage ha inaugurato la nuova area con una masterclass che l’ha visto confrontarsi con Fabio Viola e Domenico de Gaetano offrendo la sua visione creativa ed esplorando le convergenze tra cinema e videogiochi: «All’inizio i videogame si ispiravano ai film, ora vediamo anche film prendere spunto dai giochi», dice l’artista. «Poche persone sanno come sono fatti, che dietro ci sono attori, lavoro e copioni – continua – ed è bello avere un’area dove poter spiegare cosa facciamo e quanto siamo vicini, e diversi al tempo stesso, dal cinema».
Proprio a lui è stato consegnato il primo premio Stella della Mole blu, simbolo di innovazione, per il suo approccio pioneristico al mondo dei videogiochi attraverso la creazione di titoli iconici che coinvolgono emotivamente il pubblico, esplorando temi profondi, riflessioni etiche e sociali e dimostrando che è possibile al tempo stesso essere interattivi e raccontare una storia.
La Video Game Zone è per tutti – gamer e non, appassionati e curiosi – e dimostra che i videogiochi, come il cinema, sono una forma d’arte a pieno titolo, in grado di offrire esperienze narrative emozionanti da vivere in prima persona.