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11 Luglio 2024
Immergersi nei paesaggi dell’arte con Expanded
Abbiamo visitato alla Gam la mostra di Exposed che sfida i confini della fotografia
Sara Masella

Gli spazi della mostra
Alla Gam il festival fotografico Exposed continua fino al 1° settembre con Expanded – I paesaggi dell’arte: la mostra – che si completa alle Ogr con Expanded Without e al Castello di Rivoli con Expanded With – esplora le diverse tematiche della collezione fotografica della Fondazione Crt.
Si tratta di un viaggio vertiginoso che si muove tra immagini dall’alto, rappresentazioni del doppio, luci, ombre e riflessi.
I primi scatti ad accoglierci – Vedere attraverso Pisa di Mario Cresci e Napoli di Luigi Ghirri – lo dimostrano subito: entrambi gli artisti, ponendosi davanti all’obiettivo della fotocamera, coprono parzialmente il soggetto dell’opera.
Questo “vedo non vedo” continua anche nelle opere successive: se prima il soggetto è nascosto dal corpo dei fotografi, con Combustioni di Alberto Burri è invece l’opera a nascondere l’artista.
Sulla parete opposta ecco la vertigine: foto di Torino dall’alto, immagini scattate da un pallone aerostatico, una pallina di vetro fotografata da sopra come un piccolo pianeta visto dalla Luna.
Si prosegue nello spazio centrale tra opere che parlano di doppio e altre rivolte all’infinito, come Orizzonte di Jannis Kounnelis, dove la linea che separa cielo e mare si concretizza in uno strappo che divide l’immagine a metà; e ancora fotografie che raccontano il movimento attraverso l’architettura.
Nella parete di fondo, proprio al centro, ecco uno scatto di Gianfranco Gorgoni dello Spiral Jetty, la spirale di ghiaia, terra e fango creata dall’artista Robert Smithson, circondata dal blu del lago e dal viola delle alghe. Sulla sinistra tante piccole immagini in bianco e nero immortalano la realizzazione dell’opera.
Veniamo poi attirati da due sale buie: le pareti sono nere e le uniche fonti di illuminazione sono quelle poste sopra le opere. Queste ultime sono fotografie notturne: giostre in movimento in un vortice di luce, sottopassaggi – uno di questi è quello del Lingotto – illuminati dalla luce artificiale, una villa che sembra risplendere nel buio della notte e persino il più antico dagherrotipo conservato in Italia, che risale al 1839 e ritrae la chiesa della Gran Madre di Torino.
Resta solo un mistero da svelare: cosa sono quelle fotografie al centro della sala principale, legate su un carrello a ruote? Si tratta di scatti del cielo dipinti in alcuni quadri ottocenteschi, così ravvicinati da far perdere ogni punto di riferimento. L’artista, Jacopo Benassi, ha deciso di farne un’opera su ruote intitolata Paesaggio di un paesaggio in un paesaggio, che può essere spostata all’interno della mostra e quindi privata di una collocazione definita.
Expanded – I paesaggi dell’arte crea quindi uno spazio immersivo e movimentato, porta il visitatore a farsi delle domande, a cambiare prospettiva: un’esperienza consigliata a chi ha voglia di farsi sorprendere.