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12 Luglio 2024
Frida Kahlo: l’arte come espressione di lotta e resilienza
La pittrice ci ha lasciati nel 1954, ma la sua vita e arte sono diventate fonte di ispirazione per persone in tutto il mondo
Mara Mattioda

Frida Kahlo
Domani ricorrono i 70 anni dalla morte di Frida Kahlo, una delle artiste più iconiche e influenti del XX secolo. Nata il 6 luglio 1907 a Coyoacán in Messico, è ricordata non solo per i suoi dipinti straordinari, ma anche per la sua vita segnata dal dolore fisico e dalle battaglie personali che hanno permesso alla sua arte di diventare un simbolo universale di resilienza.
La vita di Frida Kahlo è profondamente influenzata da eventi traumatici. All’età di sei anni contrae la poliomielite che le lascia una gamba più sottile dell’altra e le vale il soprannome di “Frida gamba di legno”. Tuttavia, è un incidente d’autobus all’età di 18 anni a segnare il punto di svolta della sua esistenza: a seguito di questo tragico episodio, Frida riporta fratture multiple alla colonna vertebrale, alle costole, al bacino e alle gambe, che la costringono a sottoporsi a numerose operazioni chirurgiche e a vivere con dolori cronici per il resto della vita.
Incapace di muoversi, durante la lunga convalescenza Frida inizia a dipingere il suo riflesso nello specchio sopra il letto e questo segna l’inizio della sua esplorazione artistica, che si concentra principalmente sugli autoritratti.
“Dipingo me stessa perché passo molto tempo da sola e perché sono il soggetto che conosco meglio”, dice Frida e infatti i suoi quadri sono un potente mix di realismo e simbolismo, che riflettono la sua lotta personale e la sua complessa identità.
Frida Kahlo è oggi celebrata come un’icona femminista. Le sue opere esplorano temi diversi che sfidano le norme sociali dell’epoca.
Attraverso la sua arte, Frida indaga la condizione femminile, la sessualità, il dolore fisico ed emotivo dando voce a esperienze spesso ignorate o trascurate. Il suo stile unico e la sua personalità forte continuano a ispirare generazioni di donne a lottare per i propri diritti e a esprimere la propria individualità senza paura.
Oltre a essere un’icona femminista, Frida Kahlo è oggi anche un simbolo per le persone con disabilità. Nonostante le sfide che affronta quotidianamente, l’artista non permette mai al dolore di definirla: continua a dipingere anche quando il suo corpo non le permette più di alzarsi dal letto, usando la sua arte come mezzo per elaborare e comunicare la sua esperienza.
Emblema della sua condizione e della sua determinazione è il famoso autoritratto in cui si raffigura con una colonna romana spezzata al posto della colonna vertebrale, riuscendo a esprimere attraverso l’opera il difficile tema del dolore, sia psicologico che fisico.
Nonostante la fama avuta in Messico durante la sua vita, Frida Kahlo raggiunge la notorietà mondiale solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1954. Negli anni ’70 il movimento femminista riscopre la sua opera, riconoscendo nell’artista una precorritrice delle lotte per l’uguaglianza di genere.
Settant’anni dopo la sua scomparsa, Frida Kahlo rimane una figura centrale nella storia dell’arte: la sua vita e la sua opera sono un potente esempio di come il dolore e la sofferenza possano essere trasformati in bellezza e forza. Frida ci insegna che, nonostante le avversità, è possibile trovare la propria voce e usarla per influenzare il mondo in modo positivo e duraturo.