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6 Agosto 2024
Odiate le zanzare? L’Islanda è il posto che fa per voi
Le temperature e la conformazione del territorio rendono le condizioni climatiche e ambientali sfavorevoli per la vita di questi insetti
Mara Mattioda
Immaginate un’estate senza il fastidioso ronzio delle zanzare, senza pruriti e senza notti insonni passate a cacciare questi piccoli vampiri alati. Un sogno? No, in Islanda è realtà: lì questi insetti semplicemente non esistono. Ma come è possibile?
Nessuno sembra sapere esattamente il perché, ma la teoria più accreditata è quella relativa al clima oceanico, fatto di inverni lunghi e freddi ed estati brevi e fresche. Le zanzare sono ectotermi, cioè regolano la loro temperatura corporea in base a quella esterna: le estati islandesi, con temperature che raramente superano i 15°C, non offrono l’ambiente caldo e umido ideale per la riproduzione.
Il Paese vanta diversi laghi – i luoghi ideali per la proliferazione di questi insetti – ma alcuni scienziati suggeriscono che potrebbe esserci anche qualcosa nella composizione chimica del suolo – tipicamente vulcanica – e dell’acqua che le zanzare non riescono a tollerare. Se si pensa al fatto che invece prosperano nei paesi vicini (Norvegia, Danimarca, Scozia e Groenlandia) il mistero diventa ancora più affascinante.
Gisli Mar Gislason – un biologo dell’Università d’Islanda – ha dichiarato al New York Times che questa situazione col tempo potrebbe cambiare. Il riscaldamento globale ha aumentato la temperatura media dell’aria nell’isola di circa 2 gradi negli ultimi 20 anni. Durante questo periodo si sono insediate 200 nuove specie di insetti che prima non riuscivano a prosperare in quei luoghi.
Per ora, l’unico posto in Islanda dove si può trovare una zanzara è l’Istituto Islandese di Storia Naturale: lì esiste un esemplare – conservato in un barattolo di alcol – catturato da Gislason negli anni ’80 mentre ronzava all’interno di un aereo proveniente dalla Groenlandia su cui era salito.
L’eventuale arrivo delle zanzare potrebbe non essere una cattiva notizia, almeno per gli altri animali: esse infatti rappresenterebbero una nuova fonte di cibo per i pesci, specialmente per il salmerino artico, uno dei principali prodotti di esportazione dell’Islanda.
Certo, è anche vero che le persone potrebbero non pensarla allo stesso modo.