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28 Agosto 2024
La Mostra della Ceramica di Castellamonte, fra storia e innovazione
Abbiamo visitato la 63ª edizione dell’esposizione, che quest’anno celebra la collaborazione fra Italia e Cina
Mara Mattioda
Nel cuore del Canavese, a Castellamonte, è iniziata da qualche giorno una rassegna annuale a ingresso libero che attira appassionati e artisti provenienti da tutto il mondo: la 63ª edizione della Mostra della Ceramica. Fino al 15 settembre la città si trasforma in un crocevia di tradizione e innovazione, dove questa arte millenaria incontra nuove visioni contemporanee.
Per il 2024 l’esposizione si sviluppa attorno allo scambio culturale tra Italia e Cina, in collaborazione con la prefettura di Wenzhou e grazie alla mediazione dell’Associazione Nuova Generazione Italo-Cinese (Angi). Questo ha permesso l’arrivo a Castellamonte di una delegazione di artisti cinesi che, lavorando in collaborazione con ceramisti locali, ha contribuito ad arricchire l’arredo urbano della città.
LA MOSTRA
La rassegna si snoda attraverso 9 punti espositivi in città e nei dintorni, ognuno dei quali offre una prospettiva unica sull’arte della ceramica.
A Palazzo Botton si possono osservare ceramiche cinesi e le opere del concorso internazionale Ceramics in Love: qui, artisti italiani e internazionali hanno interpretato il tema dell’anno dedicato a Marco Polo, omaggiando l’esploratore con creazioni dedicate.
Un altro punto di interesse è Palazzo Antonelli, dove è possibile ammirare le famose stufe in ceramica di Castellamonte, che raccontano la storia e l’evoluzione di questa tradizione artigianale locale.
Alla Rotonda Antonelliana, invece, lo spazio si trasforma in un palcoscenico all’aperto per ospitare sculture di artisti locali e internazionali, inclusi gli studenti del liceo artistico della città, che hanno esposto le proprie opere accanto a creazioni della Baia della Ceramica ligure.
Per chi cerca un’esperienza diversa, vale la pena visitare anche l’Orto Sociale di Camillo, dove è allestita l’installazione Fiori di Campo, composta da 1000 piccoli fiori in ceramica creati da diverse realtà sociali guidate dall’artista Rita Bagnoli.
La mostra continua in altre sedi, dal Centro Congressi P. Martinetti alla Casa della Musica passando per il Cantiere delle Arti e il Centro Ceramico Fornace Pagliero.
A TU PER TU CON GLI ARTISTI
Tra installazioni suggestive, opere d’arte provenienti da tutto il mondo e momenti di incontro con gli artisti, questa mostra è un’esperienza che racconta la lavorazione della ceramica con storie che vanno oltre la materia.
Uno degli incontri più interessanti che abbiamo fatto è avvenuto alla Galleria Civico 10, dove abbiamo chiacchierato con Brenno Pesci – scultore ceramista – che ci ha raccontato un curioso aneddoto legato a una delle sue opere. Nel 2012, Pesci scolpisce una statua raffigurante un Papa, senza riferimenti specifici: nel 2013, dopo l’elezione di Papa Francesco, sua moglie gli fa notare la sorprendente somiglianza tra la scultura e il nuovo pontefice. L’artista si rende conto così che, in modo quasi premonitore, aveva scolpito quella figura mesi prima dell’elezione.
GLI EVENTI COLLATERALI
Tra gli appuntamenti in programma non mancano numerosi eventi collaterali. Ad esempio la Passeggiata Notturna (7, 13 e 14 settembre) permette di esplorare la mostra grazie a una visita guidata serale, mentre la Giornata del Torniante (8 settembre) è dedicata a dimostrazioni di lavorazione al tornio e manipolazione della ceramica.
Spazio anche alla musica, in particolare domenica 1° settembre con il concerto di Marco Ligabue in piazza Vittorio Veneto.
complimenti per l’accurata recensione