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12 Settembre 2024
Oggi è la Giornata Mondiale senza sacchetti di plastica
Per proteggere l’ambiente e i nostri mari, questa ricorrenza invita al riutilizzo e al riciclo dei materiali
Sara Masella

Gran parte dei rifiuti nel mare sono sacchetti
In un mondo in cui far fronte all’emergenza climatica diventa sempre più urgente, sono centrali quelle iniziative – locali come internazionali – che spingono tutti noi a fare qualcosa per l’ambiente: la Giornata Mondiale senza sacchetti di plastica, che si celebra ogni anno il 12 settembre, è una di queste.
Istituita nel 2009 dalle organizzazioni per la salvaguardia del pianeta Rezero, Zero Waste Europe, Gaia e sostenuta negli anni da decine di altre realtà, questa ricorrenza mira a sottolineare il pericolo che i sacchetti di plastica rappresentano per i nostri ecosistemi con particolare attenzione a oceani e mari, dove ogni anno finiscono 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica.
Di questi, i sacchetti rappresentano la parte più consistente: si accumulano sui fondali, ormai veri e propri serbatoi di rifiuti, ma soprattutto i frammenti microscopici derivanti dalla loro decomposizione – che dura decenni – rimangono in circolazione per centinaia di anni. Questo comporta un enorme rischio per gli ecosistemi e per flora e fauna acquatiche (si pensi a quanti animali muoiono ingerendo o rimanendo intrappolati in borse di plastica), ma anche per la nostra salute: tanto piccole da diventare invisibili, le microplastiche si introducono in ogni gradino della catena alimentare, raggiungendo le nostre tavole.
Eliminare l’utilizzo di sacchetti usa e getta diventa quindi sempre più urgente: in Italia il divieto di commercializzarli è in vigore dal 2011 e ha portato all’introduzione di quelli biodegradabili (che vengono decomposti dai microrganismi) e compostabili (che tornano alla terra come compost), che pur riducendo il problema non sono privi di rischi. Anche questi, infatti, se non smaltiti correttamente si disperdono nell’ambiente sotto forma di microplastiche.
Ecco allora che il riutilizzo diventa il principale mezzo per aggirare il problema del monouso: possiamo per esempio sfruttare i nostri sacchetti di carta o plastica più a lungo senza gettarli via dopo il primo utilizzo, o ancora meglio dotarci di borse riutilizzabili e lavabili in fibra, cotone o tessuto che, essendo più resistenti e durevoli, riducono significativamente il nostro impatto ambientale.
Per la conservazione dei prodotti in frigo si potrebbe invece pensare di sostituire la plastica monouso con barattoli di vetro o sacchetti di carta, ma se vogliamo aggirare il problema alla radice dobbiamo partire con il nostro modo di fare la spesa, preferendo prodotti sfusi o con packaging minimo e soprattutto riciclabile.
A proposito di riciclo: anche separare i rifiuti con attenzione perché vengano smaltiti correttamente è fondamentale per ridurre la quantità di plastica che si disperde nell’ambiente.
Una giornata non basta per salvare il mondo, ma può dare il campanello d’allarme necessario per cambiare poco alla volta le nostre abitudini di oggi e proteggere a tutti i costi il mondo di domani.