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17 Novembre 2011
A tutta voce con il Winter Vocal Festival
Venerdì a Pinerolo inizia la seconda edizione della rassegna di musica a cappella, tra concerti e sperimentazione
Simone De Caro
Parte a Pinerolo la seconda edizione del Winter Vocal Festival
Gli “Amici di Giò” sono un gruppo corale di giovani nato nella Parrocchia di San Secondo a Pinerolo nel 1988 per ricordare Giorgio, un amico scomparso: fu proprio lui ad avere l’intuizione di far nascere un coro che uscisse dai soliti schemi del canto parrocchiale. Da allora il gruppo si è rinnovato e soprattutto ha sperimentato, sempre per divertirsi dicono, ma con la costante della predilezione per la musica a cappella, cioè con l’utilizzo delle sole voci.
Da questa esperienza nasce il Winter Vocal Festival, che a Pinerolo dal 18 al 20 novembre vede svolgere la sua seconda edizione. Nella tre giorni sono in programma naturalmente numerosi concerti, ma anche momenti per la formazione, l’aggiornamento e la sperimentazione con alcuni workshop.
Per saperne qualcosa di più abbiamo intervistato Eleonora Vismomi, corista nel “gruppo Amici di Giò”, che si occupa della promozione del festival.
Eleonora, innanzitutto secondo te cosa porta un giovane ad avvicinarsi al canto a cappella?
«Credo di non sbagliarmi dicendo che il primo motivo che porta un giovane ad avvicinarsi alla musica vocale sia la curiosità e la voglia di sperimentare qualcosa di diverso. Mi viene spontaneo attingere dalla mia storia personale. Ho iniziato a cantare nel coro degli Amici di Giò all’età di 14 anni, mentre il mondo fuori impazziva per le Spice Girls e per i Backstreet Boys, e sembrava non accorgersi che in realtà le due più famose pop band del momento altro non erano che gruppi vocali a cappella con l’aggiunta della base musicale. Insomma, la musica vocale attira chi non ha paura di sperimentare e di divertirsi».
Sempre per i giovani, in questo festival c’è molta attenzione alla formazione e alla volontà di creare una comunità…
«Il mondo della musica a cappella, diciamocelo, ha bisogno di una vetrina. Purtroppo viene ancora considerato come un settore della musica elitario, appannaggio di pochi appassionati. Il nostro obiettivo è quello di instillare nei giovani il desiderio di imparare cosa sia la musica a cappella per appassionarsi ad essa. Questa è la musica vocale, collaborazione e passione tra i componenti di un gruppo e anche tra i gruppi e i cori stessi. Si lavora insieme verso l’obiettivo comune: divertirsi e divertire il pubblico».
Quanto è importante questo festival per un territorio come quello del pinerolese?
«Il forte interesse che le istituzioni hanno avuto nei confronti del nostro festival è stato come una conferma di quanto questo evento possa valorizzare il nostro territorio; segni di fiducia nelle potenzialità del Winter Vocal nel creare interesse nel pubblico, sicuramente basati sull’enorme successo riscontrato durante la prima edizione, l’anno scorso. Basti pensare a cosa succederà venerdì 18 novembre tra le 19 e le 23 durante il momento degli Happy-Choir: alcuni locali del centro storico di Pinerolo saranno letteralmente “invasi” dalla musica a cappella e dagli appassionati. A nostro avviso un bel modo per valorizzare il territorio».
Quali sono gli altri appuntamenti da non perdere?
«Il mio consiglio è quello di vivere tutto il festival, dal primo all’ultimo secondo. Ma se devo scegliere, imparate insieme a Marco meriggio e Marco Forgione le tecniche migliori per imitare le sonorità della batteria e del basso con l’uso delle sole voci; oppure scoprite la passione per la musica a cappella che è in voi e i consigli del gruppo vocale “Vocalica” per trasformare la vostra curiosità in musica di qualità. E concedetevi due serate di musica a cappella d’eccezione con Gli Amici di Giò e i Domino sabato 19 e con i Vocalica domenica 20: ascoltate, appassionatevi, applaudite e soprattutto divertitevi con noi!».
Link utili:
Winter Vocal Festival
Voi andrete al Festival? Avete mai sentito un concerto di musica a cappella?
