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5 Ottobre 2011

Il Piemonte ha perso il treno

Forse quest’anno il Treno della Memoria non partirà. Martedì scorso sit-in di protesta davanti a Palazzo Lascaris, raccolte oltre 4.500 firme

Simone De Caro

 

Torino rischia di perdere il treno della memoria

È ormai una tradizione ormai consolidata, quella di portare migliaia di studenti piemontesi a visitare i campi di sterminio nazisti in Polonia, perché vedano con i propri occhi gli orrori studiati solo sui libri di scuola. Si tratta del progetto “Treno della memoria” dell’associazione culturale Terra del Fuoco, che rischia di interrompersi a causa del taglio dei finanziamenti della Regione, ma la protesta è in corso ed è arrivata fino alla sede del Consiglio Regionale.

IL PROGETTO
Nel 2004 alcuni membri di Terra del Fuoco, in viaggio per uno scambio culturale in Polonia, visitarono il Museo dell’Olocausto di Auschwitz-Birkenau. Quell’esperienza li segnò profondamente e pensarono che tutti i giovani dovessero essere testimoni di ciò che era accaduto in quei luoghi.
Nacque così a Torino nel 2005 il progetto del Treno della Memoria, che il primo anno permise a 650 ragazzi torinesi e 50 leccesi di visitare il ghetto ebraico di Cracovia e i campi di sterminio di Auschwitz. Negli anni il progetto si è esteso in tutta Italia e dal 2005 ad oggi sono circa 13.000 gli studenti che l’associazione ha portato in visita in Polonia.

AUSTERITY
Bisogna sapere che in Piemonte sono due i progetti di questo tipo rivolti ai giovani delle scuole superiori: uno è quello di Terra del Fuoco e l’altro è quello del Comitato per la difesa dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana, un organo istituzionale in seno alla Regione Piemonte che ha come presidente il consigliere regionale Pd Roberto Placido.
L’austerity ha costretto la Regione, almeno questa è la spiegazione dell’Assessore Coppola, a finanziare un solo progetto e nella scelta si è preferito l’ente istituzionale, che inoltre ha una esperienza trentennale.

SINISTRA DIVISA
La decisione è stata criticata da molti divenendo il casus belli di un vero e proprio scontro politico nella sinistra torinese. Sel (vicina all’associazione Terra del Fuoco), Idv e una frangia del Pd piemontese hanno preso di mira la scelta e alcuni l’hanno bollata come una persecuzione politica e non solamente una scelta di rigore. Infatti molti si chiedono come mai sia stato preferito il progetto del Comitato Resistenza se è quello che costa di più: 350 mila euro di finanziamenti per il 2011 a fronte dei 200 mila che riceveva Terra del Fuoco, insieme ai 40 mila dai comuni e i 10 mila dalla Provincia. Inoltre il Comitato porta ogni anno 60 ragazzi piemontesi, per lo più pare in aereo e affidandosi ad un agenzia di viaggi, mentre Terra del Fuoco si fa carico di 1.400 studenti.
Dagli organi regionali sono arrivate molte aperture intente a mostrare la decisione non ancora definitiva e la disponibilità ad aprire un tavolo di trattativa; anche il presidente Placido ha parlato di una possibile ridistribuzione dei fondi disponibili e l’ex sindaco di Torino Sergio Chiamparino ha detto che «se c’è la volontà, 200 mila euro in più si possono trovare, per un’iniziativa che elogio in pieno».

MOBILITAZIONE
Oltre allo scontro politico è in atto una mobilitazione civile a sostegno del Treno della Memoria e dell’associazione Terra del Fuoco: sul sito Piemonte senza memoria sono state raccolte più di 4.500 firme, tra cui quelle di nomi di spicco come Gustavo Zagrebelsky, Marco Ponti, Diego Novelli, Tullio Levi e molti altri intellettuali torinesi e non.
Martedì 4 ottobre una delegazione guidata dal presidente di Terra del Fuoco Oliviero Lotto ha presentato le firme raccolte a Palazzo Lascaris, ottenendo dal presidente del Consiglio Valerio Cattaneo la possibilità che la discussione venga affrontata in aula.

Link utili:
Associazione Terra del Fuoco
Treno della Memoria
Piemonte senza memoria

Pensate che sia giusto finanziare due progetti della memoria (molto differenti fra loro) o che uno basti, soprattutto in tempo di crisi? Siete stati a visitare i campi di sterminio?

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Categorie: Intercultura

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