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13 Dicembre 2011

La volontà tra teatro e scienza

Un giovane regista racconta in uno spettacolo le dinamiche della volontà umana, rendendo il pubblico partecipe attraverso l’analisi delle sue reazioni

Roberto Mazzone

immagine spettacolo

“Volontà Divisa” alla Sala Espace

Luca Atzori è un giovane regista e drammaturgo torinese (classe 1984) che questa sera, 13 dicembre, debutta con il suo nuovo spettacolo intitolato “Volontà divisa” presso la Sala Espace (via Mantova 38 Torino) in un connubio originale di teatro e scienza.

VOLONTA’ CONTRO MORALE
Protagoniste sulla scena saranno le complesse dinamiche della volontà umana. E’ il singolo a prevalere oppure il gruppo? Questo è uno dei principali interrogativi ai quali la drammaturgia del giovane Atzori cerca di dare una risposta. «Si tratta di uno spettacolo in continua evoluzione – sottolinea il regista – Quella di stasera all’Espace è una prima tappa ed è una versione con un solo attore in scena, Emilio Bonelli, attore diplomato alla Scuola del Teatro Stabile di Torino. Nelle date che faremo più avanti, con lui sul palco ci sarà una danzatrice e anche il testo assumerà una forma diversa». Lo spettacolo è tratto da un racconto dello scrittore francese Jean-Paul Sartre, l’Erostrato, in cui il protagonista è un personaggio che vive in una condizione di profonda misantropia, che lo spinge a organizzare una sparatoria. Nel corso dello spettacolo, egli non farà altro che cercare di giustificare il suo insano proposito, trasformandosi in una sorta di araldo di quella stessa morale dalla quale si sente schiacciato.
«E’ la volontà dell’individuo, divisa da quella del gruppo – precisa il regista – ho voluto dare un titolo a ciascuna tappa dello spettacolo e questa prima versione l’ho chiamata “Avrei voluto parole che fossero mie”, per sottolineare il tentativo del protagonista di crearsi una propria morale per combattere quella degli uomini, che non sente appartenergli».

LE REAZIONI DEL PUBBLICO
Il progetto Volontà Divisa diventerà anche l’esperimento pilota per applicare lo studio delle neuroscienze, ed in particolare l’ambito dei neuroni specchio, alle arti performative: infatti al pubblico verranno date informazioni scientifiche su quello che accade a livello neurologico durante la visione di uno spettacolo teatrale, misurando prima le reazioni di un soggetto presente e, in un secondo momento, portando i risultati raccolti a conoscenza degli spettatori delle repliche successive. In questo modo, accanto all’esperienza della visione della rappresentazione teatrale, il pubblico avrà la percezione delle proprie reazioni correlate a determinate azioni dei personaggi in scena in ogni momento della storia.
Dopo la tappa alla sala Espace, lo spettacolo proseguirà il suo work in progress al Rainbow, in via San Domenico 6/d, il 21, 28 e 29 dicembre. L’ingresso è gratuito.

Link utili:
Sala Espace

Cosa pensate di questo approccio al teatro? Conoscete Sartre?

 

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Categorie: Cultura

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