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17 Novembre 2011

Il (doppio) volto del genio Leonardo

Abbiamo visitato in anteprima la mostra dedicata a Leonardo da Vinci, evento finale e fiore all’occhiello delle celebrazioni per il 150°

Matteo Giachino e Nicola Veneziano

Alla Reggia di Venaria, dove altrimenti. Nessun altro luogo sarebbe stato in grado accogliere la grandiosità del Maestro. Sotto l’Alto Patrocinato del Presidente della Repubblica, nell’ambito di Esperienza Italia, da oggi e fino al 29 gennaio 2012, le Scuderie Juvarriane ospitano “Leonardo. Il genio, il mito“, quella che è considerata dagli esperti (e non solo) “la mostra”, un evento mondiale, unico e irripetibile: tra le altre opere, infatti, viene esposto al pubblico e per la prima volta il celebre Autoritratto, finora gelosamente custodito nel caveau della Biblioteca Reale di Torino.
«Una mostra intesa come sua opera, un allestimento avvolgente dedicato ad un uomo del progresso ma anche del suo tempo, al personaggio che meglio rappresenta l’esempio del grande genio creativo italiano», come hanno detto i curatori in conferenza stampa. E con una grande sorpresa

IL GIOVANE LEONARDO
Tutti noi abbiamo in mente, chiara, l’immagine del volto di Leonardo da Vinci; quella barba, quelle rughe, quei lineamenti anziani da sempre tramandati dai libri di scuola, università, biblioteche, web. I visitatori della mostra potranno non solo godere dal vivo delle fattezze e della bellezza del volto così come lo si conosce da sempre ma anche “assistere” alla sorprendente scoperta effettuata solo di recente da un gruppo di studiosi, ovvero l’aver portato alla luce un inedito autoritratto del Maestro.
Un volto simile a quello del genio toscano è contenuto, infatti, nel “Codice del Volo” e più precisamente sul foglio numero dieci. Molto probabilmente (è ancora da accertare con sicurezza) la Biblioteca Reale di Torino possiede quindi un altro inestimabile tesoro: un ritratto in età giovanile dello stesso Leonardo che traspare sotto la sua calligrafia e tracciato anch’esso in sanguigna. Si tratta di un viso che ricorda parecchio il celeberrimo Autoritratto e che a occhio nudo, sulla pagina corrispondente del Codice, è molto difficile da osservare. La somiglianza tra i due risulta quantomeno incredibile invece dall’esperimento di sovrapposizione virtuale dei due volti vinciani effettuato dai Carabinieri del Ris e raccontato da Piero Angela in un filmato all’interno della mostra.

LA MOSTRA
Il percorso della visita è allestito dallo scenografo premio Oscar Dante Ferretti, che ricostruisce delle enormi macchine leonardesche. All’inizio della mostra, in un primo video, ancora Angela fa un “lifting” all’Autoritratto e ci propone quello che potrebbe essere il volto del giovane genio. Subito dopo si arriva in uno “scrigno”, dove nella penombra spuntano, come ad illuminare di luce propria il percorso, i disegni di Leonardo: gli studi per le sue opere (ritratto di fanciulla per la “Vergine delle rocce”), e per i numerosi studi anatomici (volti, gambe, animali…) e tecnologici (armi, ingranaggi…); il percorso termina con il pezzo forte della mostra, tre Autoritratti: quello della Biblioteca Reale, più due profili fatti da allievi del Maestro – appartenenti alla Royal Collection e all’Ambrosiana – e il codice sul volo degli uccelli con il ritratto in sanguigna di sfondo.
La seconda parte della mostra procede con un’indagine che ha come soggetto il volto del più rappresentativo genio italiano e come nella storia dell’arte quel volto sia stato continuamente usato come simbolo di saggezza, anche se, ad essere onesti, questa parte del percorso è forse quella meno intrigante, anche perché c’è anche da dire che Leonardo non lasciò nessun grande allievo come eredità.
La terza parte della mostra è dedicata alla figura di Leonardo nell’arte contemporanea, da chi mette i baffi alla Gioconda e distrugge il mito (il celebre quadro di Duchamp), a chi lo rende pop o interpreta L’Ultima Cena, cui è dedicata una sezione con proiezione in alta definizione e scala 1:1 del restauro del celebre affresco. L’Ultima Cena è anche il soggetto dell’opera di Giulio Manfredi “12+1”, polittico di tredici sculture in pietre preziose che simboleggiano i segreti e le personalità di Gesù e degli apostoli.
Infine, l’ultima parte della mostra si dedica al mito di Leonardo nei media contemporanei, nel cinema, nella letteratura e nella filosofia, con proiezioni di scene di film.

Link utili:
Reggia di Venaria
Esperienza Italia
Leonardo. Il genio, il mito


Siete affascinati dalla figura di Leonardo? Visiterete la mostra?

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Categorie: Cultura

Commenti (1)

  1. Ravecca Massimo ha detto:

    Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Gesù avendo una intelligenza simile hanno avuto un volto simile verso il termine della vita, avvenuta ad età differenti. Cfr. Ebook . (amazon): Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo.

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