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7 Luglio 2011

Cucina etnica, il giro del mondo in un giorno

Un locale diverso per ogni pasto della giornata in alternativa per chi è stanco di mangiare solo cinese o giapponese.

Nicola Veneziano

Per noi la cucina migliore è quella italiana: questa è una verità che tutti quanti conosciamo e nessuno può farci cambiare idea. Tuttavia al mondo ce ne sono molte altre interessanti, anche se quelle che più attirano i giovani in genere sono la cinese e la giapponese. Ogni giorno nuovi locali si fanno avanti a colpi di pesce crudo o involtini primavera, oscurando tutte le altre cucine presenti in città, ma queste altre meritano di essere provate. A Torino nell’arco della giornata si può benissimo fare un piccolo giro del mondo culinario: noi abbiamo provato le cucine del Nord, Centro e Sud America, l’Europa e l’Africa (lasciamo da parte l’Asia, alla fine il giapponese e il cinese sono sempre dall’altra parte della strada).

COLAZIONE A STELLE E STRISCE
Si dice che il primo pasto della giornata sia il più importante. Il nostro viaggio intorno al mondo inizia negli Usa, con La Ricreazione, un bar che ogni giorno offre colazione, pranzo, spuntini fuori pasto e aperitivo, ma l’attrazione principale del locale non sono i cocktail (che immaginiamo siano comunque ottimi) o i panini (quelli effettivamente sono molto buoni), bensì la pasticceria. Ma non sperate di trovare le classiche paste italiane, perché La Ricreazione è American bakery: la vera cheesecake, i brownies, i muffin, i cookies, i pancakes, le torte al doppio cioccolato (per chi non è interessato alla prova costume), alle carote o alle zucchine. Inoltre, mettendo da parte il nostro amore patriottico per l’espresso, si può gustare il miglior caffè americano di Torino: dopo averlo provato forse smetterete di definirlo “acqua sporca”. La domenica inoltre la colazione amplia l’offerta con un buffet, dove si può provare un’altra parte della colazione americana: le uova col bacon. Durante l’estate l’orario è da lunedì a sabato dalle 12 alle 21.

PRANZO “TETESCO”
Torniamo in Europa, superiamo le Alpi e finiamo in Germania, paese che il pregiudizio culinario italiano definisce “paese di mangia-crauti” (d’altra parte noi probabilmente siamo per loro dei “mangia-spaghetti”). Il locale è La Deutche Vita, dove le proprietarie non cercano di sfatare questo luogo comune – i crauti ovviamente ci sono – ma riescono a creare un menu con una scelta molto ampia, che varia a seconda delle stagioni e dei prodotti regionali tipici. A pranzo si possono trovare dei piatti di degustazione di carne, di pesce o vegetariani, accompagnati da pretzel (quel delizioso pane a forma di nodo), birra (perché in fondo nei luoghi comuni un po’ di verità c’è sempre) e una vastissima scelta di dolci, fra torte, budini e molto altro. Un’altra caratteristica del locale è la possibilità di avere il cibo in formato take-away, una forma di consumazione molto usata in Germania. Le porzioni sono abbondanti: se siete degli stomaci deboli, portate con voi qualcuno che finisca i piatti degli altri (tutti hanno un amico del genere).

A CENA COL CHE E MARADONA
Se la cucina tedesca vi è piaciuta, bissate pure, se però volete cambiare vi aspetta il Sud America, ad esempio il Volver e la sua cucina originaria della terra del Che e di Maradona: l’Argentina. Questi due personaggi, assieme alle varie Evita Peron, Mafalda (la bambina dei fumetti di Quino) e le madri di Plaza de Mayo vi circonderanno per tutta la serata, mentre vi gusterete le empanadas (piccoli calzoni ripieni) e soprattutto i mastodontici tagli di carne cotti sulla griglia al carbone. I camerieri vi diranno che la carne di angus, la mucca argentina, è la migliore del mondo, sicuramente più di quella italiana; nel dubbio, potrebbero avere ragione loro.

NOTTI MESSICANE, MAROCCHINE E IRLANDESI
La notte è ancora giovane e il nostro viaggio culinario procede. Andiamo in Messico, per la precisione alla Taqueria Las Rosas, nel mezzo del quadrilatero romano, che offre un’ampia scelta di tapas da gustare assieme ad un’enorme carta di liquori: birra, tequila, rum (più una curiosa bibita analcolica di succo di cactus e peperoncino); il posto, inoltre, è uno dei pochi rimasti in città ad avere una sala per soli fumatori.
A poco più di un isolato troviamo un locale marocchino, il Walima, dove le suggestioni da Mille ed una notte sono tante (e i tappeti, non volanti, anche di più) e potrete – gustando dei dolcetti al cocco, al miele o al sesamo e bevendo un tè alla menta – fumare il narghilè, la pipa ad acqua fumata in tutto il nord Africa.
Chiudiamo il nostro viaggio tornando in Europa, al O’Rafferty’s, il classico pub irlandese aperto tutta la notte dove finiamo la serata bevendo una delle tante birre, tutte di importazione britannica (Guinness, Tennent’s…) o un buon sidro. Il locale è l’unico fra quelli citati a non essere nei pressi del Quadrilatero Romano, ma la sua vicinanza alla discoteca La Gare lo rende un punto molto strategico.

Link utili:
La Ricreazione
La Deutsche Vita
Volver
Las Rosas

Voi in quali altri locali etnici consigliate di andare?

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Categorie: Cultura

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