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22 Luglio 2013

Un tuffo nel passato con Alan Parsons

Il famoso compositore londinese si è esibito venerdì sera al Gru Village insieme ai suoi musicisti, per un vero ritorno ai tempi d’oro della musica rock

Valentina Esposito

Alan Parsons si è esibito al Gru Village facendo tornare gli spettatori indietro negli anni ’70

Alle volte ritornano, come si suol dire. Oppure, nel caso di Alan Parsons, non spariscono mai. La dimostrazione sta nel fatto che nella serata di venerdì 20 luglio la platea del Gru Village era piena di pubblico, venuto ad assistere allo spettacolo dell‘APLP, l’Alan Parsons Live Project, che dopo tanto tempo torna a calcare le scene italiane. Un bel salto all’indietro nel tempo, con gli anni ’70 che per un paio d’ore sono diventati il presente, ancora una volta, infiammando fan appassionati.

LA PRECISIONE DEL SUONO
Il nome Alan Parsons è, di primo acchito, legato certamente al capolavoro dei Pink Floyd “The dark side of the moon”, di cui lui fu ingegnere del suono, e ai Beatles, con cui lavorò quand’era giovane. Dopo una prima esperienza da tecnico, tuttavia, non si è accontentato, cercando un’affermazione in campo musicale e fondando un proprio progetto, un gruppo di musicisti che collaborassero alla messa in musica delle sue composizioni.
L’altra sera quelle stesse sono state date in pasto a un pubblico affamato di suoni psichedelici e melodie soffuse, certamente evocative e non solo perché rimandano a bei tempi andati, ma perché lo stile di Parsons è questo: trascina l’ascoltatore in un turbinio di suoni costruiti ad arte, dando tuttavia il giusto spazio a ogni componente del gruppo, che fornisce il proprio apporto personale al brano, chi solo con strumento, chi con la voce o chi con entrambe. Note del mistero, insomma, che hanno l’ovvia conclusione nella canzone “Eye in the sky“, la più conosciuta e cantata al concerto, ma che prima si manifestano nei brani più o meno recenti di Parsons.

REVIVAL
Il pubblico, ansioso ed emozionato in vista del concerto ben prima che i cancelli venissero aperti, non è stato disatteso nelle sue aspettative: vecchi e nuovi fan si sono uniti nel cantare i grandi successi, apprezzando decisamente quelli che sono stati presentati, invece, come nuovi lavori.
«La passione per questo genere di musica deriva tutta da mio padre, che fin da piccola mi faceva ascoltare album su album – racconta Sara, studentessa – e penso sia un modo come un altro per rivivere un periodo felicissimo per la musica, che per ovvi motivi non ho potuto conoscere direttamente». Di altro parere, invece, sono i fan di lunga data: «Finalmente ho potuto vedere quello che è stato un idolo della mia adolescenza. Famosissimo, è cresciuto all’ombra dei grandi per diventare grande anch’esso» dice invece un entusiasta Francesco, impiegato. Insomma, un concerto certamente apprezzato e molto sentito.

Link utili:
Gru Village
Alan Parsons


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Categorie: Musica

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