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23 Ottobre 2013

Il meglio di Renoir a Torino

Si inaugura oggi la mostra dedicata al pittore francese, alla Galleria d’Arte Moderna fino a febbraio 2014. Già 12.000 le prenotazioni

Matteo Tamborrino e Nicola Veneziano

Renoir l'altalena

“L’altalena” di Renoir, opera del 1876, fiore all’occhiello della mostra

«Per me un dipinto deve essere una cosa amabile, allegra e bella. Sì, bella. Ci sono già abbastanza cose noiose nella vita senza che ci si metta a fabbricarne altre. So bene che è difficile far ammettere che un dipinto possa appartenere alla grandissima pittura pur rimanendo allegro. La gente che ride non viene mai presa sul serio». Sembrava doveroso introdurre un grande artista del calibro di Pierre-Auguste Renoir con questa frase, che riassume, in un certo senso, la sua intera opera. Nelle tele del maestro impressionista di Limoges, infatti, non si potranno mai scorgere paesaggi cupi o linee tormentate; tutto è invece leggero, vaporoso, delicato, ma mai superficiale.
E dall’elegante Musée d’Orsay la proverbiale joie de vivre di Renoir giunge nel capoluogo piemontese, dove rivivrà nei locali della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino fino al prossimo 23 febbraio.

TORINO INCONTRA LA FRANCIA: L’EPILOGO
Gremita la conferenza stampa di presentazione; presenti all’appello il sindaco Fassino, l’assessore alla cultura Braccialarghe, il direttore della GAM Eccher, il presidente dell’Orsay Cogeval, l’ambasciatore francese Leroy e i curatori della mostra Riccardo Passoni e Sylvie Patry.
I rappresentanti delle  istituzioni hanno dichiarato la propria soddisfazione per il buon esito della collaborazione avvenuta in quest’ultimo anno tra Torino e Parigi. L’esposizione su Renoir segna infatti l’ultima tappa di una lunga serie di manifestazioni (ben 140 secondo le parole del Sindaco) avviate all’interno del progetto culturale “Torino incontra la Francia”, inauguratosi lo scorso ottobre con la mostra su Edgar Degas. Un 2013 alla riscoperta delle origini francesi della nostra città, un sodalizio che ha investito non soltanto le arti figurative, ma anche il teatro e il gusto, come ricorda l’assessore Braccialarghe. «In un momento di crisi non si può smettere di investire sulla cultura – ammonisce Fassino a conclusione dell’incontro con i giornalisti  – Una città che ha meno fondi e che per questo decide di offrire meno proposte non sta combattendo la crisi, la sta incentivando».

LINGUAGGI PITTORICI E CHIAVI DI LETTURA
Sono ormai diversi anni che la Galleria d’Arte Moderna di Torino tenta di sovvertire la classica via di interpretazione delle opere pittoriche da parte del pubblico: suggerire piuttosto che riassumere, suscitare invece di descrivere. «L’arte – come ricorda il direttore Danilo Eccher – mantiene sempre in sé un velo di segreto; non è mai pienamente esprimibile».
Ed è proprio su questi presupposti teorici che è stata allestita la mostra dedicata al maestro francese: i curatori hanno infatti scelto di dare risalto al piano narrativo della sua composizione, privilegiando una dislocazione delle opere (tra cui è presente anche una scultura) per nuclei tematici, dai paesaggi ai nudi, passando per i ritratti. I racconti artistici di Renoir sono infatti tanto importanti quanto le sue innovazioni in fatto di “linguaggio pittorico”.
«Scopo di una mostra – dice Cogeval – è edificare, far comprendere e trasmettere il bello»; e sicuramente quest’esposizione, per cui si contano già 12.000 prenotazioni, sarà in grado di rispondere a tali esigenze.

MOSTRA TEMATICA E CRONOLOGICA
La mostra della GAM presenta molte analogie con la mostra su Degas dello scorso anno: entrambe infatti sono una raccolta sia tematica che cronologica. Dagli inizi e le prime amicizie con gli altri artisti impressionisti fino ad arrivare agli ultimi dipinti, quelli eseguiti nella vecchiaia, quando l’artrite costringeva il pittore a legarsi il pennello al polso.
Nella storia della sua vitai curatori della mostra hanno selezionato alcune aree tematiche importanti. La prima, dicevamo, inquadra gli inizi di Renoir, gli anni fondamentali durante i quali l’artista entra in contatto con altre figure leggendarie di quel periodo storico: Sisley, Monet – con il quale amava andare a dipingere en plein air – e Bazille, amico che con lui andrà a combattere (e morire) nella guerra franco-prussiana. Di questa parte di mostra fanno parte i ritratti a Sisley e allo stesso Bazille, anche lui in mostra con un ritratto del giovane Renoir.
La mostra prosegue approfondendo poi alcuni temi cari all’artista: la pittura en plein air, i fiori e i ritratti – Renoir era uno dei ritrattisti più quotati al suo tempo, il primo fra gli impressionisti – soprattutto quelli femmili (come diceva Proust: «Noi adoriamo le donne di Renoir»), che disegnano la donna parigina borghese e moderna. Dopo il ritratto del figlio Pierre, un piccolo quadro pieno di tenerezza paterna appartenente alla collezione permanente della GAM, si arriva al piatto forte della mostra: “L’Altalena” e i due “Balli”: quello di campagna e quello di città. L’ultima sala è infine dedicata ai nudi, fra i quali spicca “Le Bagnanti“, una delle ultime opere dell’artista, nel quale traspare l’amore per i grandi capolavori del Rinascimento italiano e artisti come Raffaello, Tiziano e Rubens.

Link utili:
Renoir – Dalle collezioni del Musée d’Orsay e dell’Orangerie
Torino incontra la Francia – Digi.TO

Andrete alla mostra su Renoir alla GAM? Siete amanti delle opere impressioniste?

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Categorie: Cultura

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