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28 Novembre 2013

Le ragazze del softball torinese in serie A

Intervista a Lisa Boero, capitano del Torino Junior, formazione femminile appena promossa in A2 dopo una stagione difficile

Simone De Caro

Torino Junior - Softball

Le ragazze del Torino Junior, promosse in serie A2

La squadra femminile di softball (sport molto simile al baseball) del Torino Junior ha ottenuto la promozione in serie A2, la seconda lega in ordine di importanza.
La formazione torinese è l’unica nella città, nata negli anni Settanta e arrivata nel 1995 a giocarsi i play-off per accedere alla serie A1.
Per sapere qualcosa in più sulla squadra e in generale sul softball abbiamo intervistato Lisa Boero, ventritenne capitano della squadra, giocatrice da 17 anni e insegnante di softball nelle scuole elementari.

Per chi non lo conoscesse, spiegheresti cosa è il softball?
«Il softball è passione, è uno sport di squadra ed è lo sport dalle mille regole, che ti prepara alla vita. È un gioco colmo di numeri e statistiche, al 99% fisico e al 99% mentale, devi essere completo. Purtroppo è impossibile spiegarne le regole in poche righe, per capirlo e  amarlo è necessario entrare in campo, sentire l’odore della terra rossa e impugnare una pallina».

Com’è andata questa stagione?
«Abbiamo iniziato in salita, la fortuna non è stata dalla  nostra parte, ma con molto impegno sia da parte delle atlete che degli allenatori siamo riusciti a ottenere un grande risultato. Abbiamo infatti vinto il campionato, accedendo alle semifinali contro il Porta Mortara e vincendole siamo arrivate a giocarci i play-off. Grazie all’ottimo lavoro svolto durante la stagione, alla concentrazione e grazie alla voglia di vincere abbiamo vinto tre partite su tre ai play-off guadagnando la promozione in serie A2».

Da chi è composta la vostra squadra?
«Le mie compagne di squadre sono uniche! Siamo unite fuori e dentro il diamante. Ciò che ci unisce molto, oltre l’amore verso il softball, è la nostra età. Siamo tutte coetanee e la maggior parte di noi studia, dal Conservatorio alle Scienze infermieristiche. E le compagne che lavorano riescono sempre, con sacrificio e salti mortali, ad essere presenti agli allenamenti e alle partite. Il gruppo è compatto anche perché siamo cresciute insieme, sia come giocatrici che come donne».

Qual è la situazione del softball in Italia e a Torino?
«Purtroppo il softball è uno sport poco conosciuto. A Torino adesso c’è solamente la nostra squadra e abbiamo un solo campo, curato da qualche dirigente e da qualche appassionato come noi. In Italia è brutto da dire ma il nostro sport sta morendo, le squadre non hanno abbastanza fondi per iscriversi ai campionati e gli sponsor non si trovano».

Tu come hai iniziato?
«A differenza di come spesso accade, nella mia famiglia nessuna giocava a softball, mi innamorai a 6 anni mentre stavo guardando il film “Hook – Capitan Uncino”, un film che non parla per niente di baseball, ma c’era una brevissima scena in cui i pirati giocavano a baseball sulla nave. Ho capito subito che quello era il mio sogno».

Perché consiglieresti il softball a un giovane che vuole iniziare un nuovo sport?
«Non è facile dirlo, io sono innamorata del mio sport ed è difficile da spiegare a parole. Quando gioco ho la pelle d’oca, quando gioco esisto, è bellissimo davvero. E’ un bel mondo costituito dal pubblico e dai giocatori, e quando uno entra a farne parte non ne vuole più uscire. Credo anche di aver imparato molto della vita. È uno sport pulito e ciò che spinge un giocatore a continuare la sua carriera è la passione, non i soldi».

 

Link utili:
Pagina Fb del Torino Junior

Conoscete il softball? Avete mai provato a giocare?

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Categorie: Sport

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