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8 Gennaio 2014

Riscoprire antichi mestieri all’università di Slow Food

Mastri birrai, panettieri, esperti di formaggi: alla scoperta dei corsi in Scienze Gastronomiche di Pollenzo, per professioni di nuovo richieste dal mercato

Simone De Caro

L’università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo organizza corsi per pizzaioli, panettieri o mastri birrai

Secondo Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo), gli antichi mestieri della tradizione gastronomica italiana rappresenteranno nel prossimo futuro un’interessante possibilità di lavoro per molti giovani. Si prevede infatti che nei prossimi anni saranno migliaia le professionalità richieste  nel comparto “food”, professionalità ora legate all’artigianalità e alla sostenibilità.
Per soddisfare questa richiesta, l’Università di Pollenzo già dall’anno scorso ha attivato dei corsi di Alto Apprendistato, riconosciuti a livello accademico, per mastri birrai, pizzaioli e panettieri. Inoltre, a partire dai prossimi anni accademici saranno attivati corsi per norcini (coloro che macellano gli animali e si occupano di lavorarne le carni), affinatori di formaggi (esperti che seguono e controllano la fase di produzione, maturazione e stagionatura dei formaggi) e governatori di sala.

I CORSI
Per farsi un’idea dei corsi è possibile partecipare agli Open Days che vengono organizzati tutto l’anno, giornate aperte in cui l’università presenta la propria offerta didattica; il prossimo sarà il 1° febbraio.
In generale, i corsi sono formalmente riconosciuti come dei Master e perciò per iscriversi è richiesta una laurea almeno triennale, anche se per non laureati è possibile frequentare i corsi e ottenere attestati di partecipazione. Il costo di iscrizione al Master è di 4.000 €, ma sono previste borse di studio direttamente erogate dall’università.
I corsi hanno una durata di 15 mesi, di cui 3 sono dedicati alle lezioni a Pollenzo e  serviranno «per approfondire i processi di trasformazione e le caratteristiche delle materie prime; l’economia e la legislazione delle aziende alimentari; l’arte della degustazione, la cultura e l’antropologia gastronomica». Oltre a essere tenute da professori universitari, le lezioni si avvarranno della testimonianza e dell’insegnamento di artigiani, rappresentanti di eccellenze nelle loro professioni.
Dopo questo periodo in aula, si terranno gli esami delle materie impartite, e successivamente sono previsti 10 mesi di apprendistato nei laboratori artigianali selezionati da Slow Food e dall’università.

LE PROFESSIONI
Come detto, le professionalità offerte sono numerose. Una delle più importanti è quella del mastro birraio, che ha avuto negli ultimi anni grande fortuna. Le birre artigianali sono infatti in forte ascesa e ogni anno sono centinaia i nuovi micro birrifici in Italia. Le lezioni di questo corso avranno un’impronta sia umanistica che scientifica e vedranno il contributo di artigiani come Teo Musso del birrificio Baladin.
Poi i corsi più seguiti sono quelli per pizzaiolo e panettiere e anche qui oltre alle lezioni frontali sono previsti viaggi didattici per conoscere realtà di professionisti, mugnai e coltivatori di cereali sul territorio.

Link utili:
Università di Scienze Gastronomiche

 

Cosa pensate di questi corsi? Vi piacerebbe frequentarne uno?

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Categorie: Formazione

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