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6 Marzo 2014

Fabio Piscitello: “Al cancelletto spengo il cervello e via”

Intervista allo snowboarder Fabio Piscitello, uno dei 10 piemontesi in gara alle Paralimpiadi di Sochi. Debutto domani 7 marzo su Rai Sport 1 e 2

Rita Rapisardi

Al via il 7 marzo i giochi paralimpici di Sochi trasmessi da Rai Sport 1 e 2

Parte domani venerdì 7 marzo l’XI edizione delle Paralimpiadi invernali e Sochi si colora di Piemonte, grazie a ben 10 atleti che parteciperanno alla competizione, un terzo della squadra azzurra. Fino al 16 marzo su Rai Sport 1 e 2 (canali 57 e 58) i 35 atleti italiani cercheranno di lasciare un segno nelle varie discipline in gara, come lo sci alpino, quello nordico, il curling e l’hockey.

Grande new entry di quest’anno è lo snowboarder cross. Abbiamo intervistato Fabio Piscitello, uno dei quattro membri della squadra azzurra composta dal capitano Giuseppe Comunale, Luca Righetti e Veronica Yoko Plebani.
Alla sua prima esperienza olimpica il 29enne di Moncalieri sarà l’ultimo a scendere in pista, il 14 marzo. Un passato da cuoco, oggi sogna di diventare un atleta professionista, ecco le sue parole per Digi.To.

Come hai iniziato a fare sport paralimpico?
«Il mio sogno olimpico inizia quattro anni fa quando faccio la conoscenza di Silvia Bresciani e Igor Confortin, gli allenatori della Nazionale di snowboard, che mi avvicinano alla disciplina. Nell’ultimo anno e mezzo la corsa a Sochi mi ha portato a disputare gare in tutto il mondo, Olanda, Usa, Canada e Spagna. Sono da sempre uno sportivo, prima di tutto un cestista: gioco nella PMT di Torino e prima dell’incidente giocavo nella PMS. Lo snowboard invece l’avevo praticato solo a livello amatoriale e non credevo sarebbe diventato così importante. Dopo il mio incidente in auto, avvenuto nel 2007, decido un anno dopo di sottopormi a un’operazione per l’amputazione della gamba destra. Da lì si può dire che è iniziata la mia seconda vita. Ho ripreso a fare una serie di cose che subito dopo l’incidente mi erano diventate impossibili, come andare in moto, correre e ovviamente fare sport».

È la tua prima Olimpiade, emozionato?
«È un’emozione fortissima, ma soprattutto una grande curiosità. Un’opportunità importante che accade solo una volta nella vita, anche se spero succeda ancora. In generale sono rilassato e la vivo bene, ma quando arrivo al cancelletto allora lì spengo il cervello ed entro in gara».

Parlaci della tua disciplina, lo snowboard cross.
«La gara di boarder cross consiste nella discesa, lungo un percorso con salti e curve, di sei atleti a distanza di tempo. Ci sono tre manche e si squalificano gli snowboarder con i tempi migliori. È la prima volta che l’Italia schiera una squadra di snowboard alle Paraolimpiadi, per adesso solo nella categoria Lower-limbs, persone cioè che hanno disabilità nella parte inferiore del corpo. Si parla già nella prossima edizione in Corea 2018 di ampliare la possibilità anche agli Upper-limbs, con disabilità dalla vita in su».

Vuoi dire qualcosa ai nostri lettori?
«Consiglio a tutte le persone con disabilità di ogni tipo di avvicinarsi a qualsiasi sport non solo quelli invernali, perché si vive meglio sia con il corpo che con la mente e si prende la vita diversamente. Ringrazio i miei genitori, la mia ragazza e la sua famiglia per avermi supportato, anche economicamente, per affrontare le qualificazioni e questo lungo percorso verso le Olimpiadi di Sochi».

Link utili:
Comitato Paralimpico Piemonte
Comitato Italiano Paralimpico
Giochi Paralimpici di Sochi 2014

Conoscete lo snowboard? Guarderete le Paralimpiadi di Sochi?

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Categorie: Sport

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