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1 Aprile 2014

CinemAutismo, la settima arte che fa riflettere

Domani è la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo e a Torino inizia una rassegna cinematografica dedicata a questo delicato tema

Antonella Capalbi

“Simple Simon” è il film svedese d’apertura della rassegna CinemAutismo

“E’ molto semplice: non si vede che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”. Con questa bella espressione, pluricitata e un po’ abusata in tempi di social network, Antoine De Saint-Exupery colora il mondo del suo gioiello letterario, Il piccolo principe, e fa luce su un aspetto essenziale del modo di percepire la realtà legato al cercare di andare al di là delle apparenze, aprendo uno spaccato su ciò che è invisibile e che invece bisognerebbe far emergere quotidianamente. Da questo stesso presupposto sembra partire una rassegna di film che prende vita a Torino da domani al 7 aprile: quella di CinemAutismo.

LA RASSEGNA
Con l’intento di portare sotto gli occhi di tutti quegli aspetti legati al mondo dell’autismo che spesso vengono ignorati, dimenticati, volontariamente non riconosciuti, la rassegna si compone di una serie di appuntamenti legati a una parte del mondo del cinema che invece ha scelto di non ignorare, non dimenticare e riconoscere quegli stessi aspetti.
In una dialettica di comunicazione che pone al centro proprio chi ha difficoltà nel comunicare, il primo appuntamento previsto per il 2 aprile, Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo, vedrà la proiezione di Simple Simon presso il Cinema Massimo, in collaborazione con i Servizi Educativi del Museo Nazionale del Cinema, e avrà come primo interlocutore il mondo della scuola, naturale luogo di primo confronto sociale e quotidiano per i cosiddetti “invisibili”.
La rassegna si comporrà poi di altri appuntamenti che costituiranno una passeggiata nelle storie di autismi che la cinematografia ha scelto di raccontare: partendo da The Story of Luke, sempre il 2 aprile presso il cinema Lux, passando per The Special Need, Wrong Planet, Ochos Pasos Adelante, God’s Ears, titolo scelti per le giornate dal 4 al 6 aprile, fino ad arrivare al titolo conclusivo della rassegna, Mabul, previsto per il 7 aprile.

L’IDEA
Il presupposto di base da cui sono partiti Paolo Maranino e Marco Mastino, organizzatori del festival, nasce da una necessità di consapevolezza nei confronti di un mondo che viene fatto passare come incorporeo e evanescente, ma che invece è del tutto concreto e reale.
Notando un sempre maggiore interesse da parte del mondo del cinema nei confronti di questo tema, gli organizzatori hanno pensato che un filtro altamente comunicativo come quello della cinematografia potesse sopperire al difetto di comunicazione che intercorre tra questo mondo invisibile ma essenziale e quello di chi ancora non riesce a vedere che con gli occhi.

Link utili:
CinemAutismo

Che cosa pensate di quest’iniziativa? Parteciperete a una delle proiezioni previste dalla rassegna? 

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Categorie: Cultura

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