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22 Maggio 2014

Elena Pignata, da Torino a Sky per il sogno della moda

La stilista seconda classificata al talent  di Foxlife, Project Runway, racconta l’esperienza in tv e la passione per il suo lavoro

Veronica Minniti

Elena Pignata, stilista torinese arrivata seconda al talent “Project Runway” di Sky

Si è da poco conclusa l’edizione italiana di Project Runway, talent show totalmente incentrato sulla moda. Settimana dopo settimana, dodici giovani stilisti esordienti si sono dati battaglia a colpi di ago e filo, creando look innovativi e di tendenza. Il tutto sotto lo sguardo critico dei giudici, la top model Eva Herzigova, la stlista Alberta Ferretti, il fashion editor Ildo Damiano e Tomaso Trussardi, dell’omonima maison.
Il programma, andato in onda sul canale Sky Foxlife, segue il format dell’omonimo e amatissimo show americano presentato da Heidi Klum e ormai giunto alle tredicesima edizione. Aspettando la nuova serie, Digi.TO ha incontrato la seconda classificata, la trentunenne torinese Elena Pignata.

Quando hai deciso di diventare stilista?
«Ero piccolissima. Mia mamma mi racconta che giocavo a fare sfilate e combinavo tra loro abiti presi a caso dall’armadio. Mi sembrava una cosa naturale, e soprattutto mi divertiva, proprio come adesso. Anche se a volte penso che mi sarebbe piaciuto diventare una bravo architetto, in realtà credo che fare la stilista sia l’unica professione che io possa svolgere. È un lavoro appassionante, che mi assorbe senza stancarmi».

Per quale tipo di ragazza disegni? Qual è la tua cliente tipo?
«La mia fonte di ispirazione è la bellezza, declinata in vari modi. Ogni stagione è ispirata da umore diverso, ma sempre nell’ottica di rendere i miei capi fruibili a molte donne. Ovviamente mi piace pensare a collezioni trasversali e a clienti che sappiano giocare e mixare i miei capi con quelli di altri designer, creando look con identità molto personali».

Quali sono gli abiti che ti piace di più creare e quali sono le fonti di ispirazione dei tuoi modelli?
«Amo creare i capispalla. Potrei proporre infinite collezioni di cappotti! Sicuramente mi piacciono i designer fiamminghi, per la ricerca e il mood di ispirazione».

Parliamo ora di Project Runway, nel corso del quale hai avuto modo di conoscere grandi nomi del mondo della moda. Da chi pensi di avere imparato di più?

«Devo dire che, a esperienza conclusa, ognuno di loro mi ha insegnato un aspetto importante e non trascurabile dello stesso lavoro, facce diverse della stessa medaglia».

Tra tutte le sfide che hai affrontato nel corso del programma, qual è stata quella che ti ha riservato più soddisfazioni e quale, invece, la più difficile?
«Sicuramente la sfida sul reinventare gli anni ’80 lanciata dal fotografo Giovanni Gastel mi ha dato grandi soddisfazioni e ottimi riscontri. Tuttavia quella a cui sono più affezionata è quella della prima puntata, in cui si richiedeva di creare un outfit per la donna metropolitana. Oltre a essere stato il “debutto”, è stata in tutto e per tutto una sfida con me stessa. La più difficile, invece, quella sulle origini. Ho trovato molta difficoltà a tradurre in moda le caratteristiche della mia regione, il Piemonte, anche perché non avverto con essa un particolare legame».

Che consigli daresti a un giovane che sogna di far carriera nel mondo della moda?
«Contrariamente a quanto si possa pensare, la moda  non è tutta feste e divertimento, ma è un business serissimo. Quindi l’unico consiglio che possa dare è quello di pensarci bene. È un lavoro duro che non lascia molto spazio agli svaghi e al relax, con tempi precisi e definiti».

 Link utili:
Project Runway
Elena Pignata

 

Avete seguito Project Runway? Vi attira il mondo della moda?

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Categorie: Cultura

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