Home » Formazione » In Ferrari per la guida sicura

10 Ottobre 2014

In Ferrari per la guida sicura

Domani al Lingotto corsi di sicurezza stradale e primo soccorso con la rossa di Maranello, contro gli errori più frequenti al volante: avete presente gli sms?

T.P.

Domani al Lingotto Fiere i corsi di guida sicura prevedono esercizi in Ferrari

I dati sugli incidenti del 2012 in Italia, per quanto in calo rispetto all’anno precedente, rimangono allarmanti: si parla di circa 186.000 casi per oltre 3.600 morti e 260.000 feriti. Per cercare di far fronte – in parte – a questa situazione, negli ultimi anni sono nati corsi e seminari per educare alla sicurezza stradale.
Un evento di questo tipo sarà ospitato domani sabato 11 ottobre al Lingotto Fiere, dove la scuola piloti Guida Sicura Supercar, in collaborazione con Automoto Racing e Forza concessionaria Ferrari, ha organizzato un una giornata di corsi di guida sicura e di guida veloce. L’appuntamento, pensato per il grande pubblico, vuole sensibilizzare rispetto alla cultura della sicurezza insegnando tecniche di guida e di primo soccorso.
Abbiamo rivolto qualche domanda Francesco D’Alessandro, fondatore della scuola Guida Sicura Supercar, per avere qualche notizia in più sull’appuntamento e per rivolgergli qualche domanda sugli errori più comuni dei giovani alla guida.

Come nasce questa idea?
«L’idea della Scuola è nata da un gruppo di volontari, istruttori di guida sicura, di guida sportiva e qualcuno di noi anche volontario 118. L’idea era di mettere insieme le tecniche della guida sicura con le tecniche di primo soccorso, inclusa rianimazione cardio-polmonare, per ridurre da un lato gli incidenti e dall’altro le relative conseguenze. Siamo la prima scuola in Europa che ha inserito un modulo di rianimazione cardio-polmonare all’interno di un corso di guida sicura».

Come sono strutturati i vostri corsi?
«I corsi che facciamo durano una giornata intera, si parte con una teoria in aula che dura due ore e poi si fanno esercizi in pista. Gli esercizi vengono ripetiti più volte, finché non vengono metabolizzati: slalom lento, slalom tra birilli veloce, traiettoria e curva per impostazione corretta delle curve. Facciamo anche esercizi frenata di emergenza, con e senza Abs. Domani faremo degli esercizi di guida con delle Ferrari».

C’è, forse, un profilo di ambiguità: favorire la sicurezza guidando una Ferrari?
«L’idea di utilizzare le Ferrari in pista è stata concepita, fondamentalmente, per avere un richiamo maggior e attraverso questa modalità ludica e divertente fare in modo che la gente possa approcciarsi alla guida sicura. Facciamo proprio vedere con gli esercizi che una volta acquisita una tecnica di guida, questa può essere indifferentemente applicata in una 500 o in un bolide. Ci sono poi degli esercizi che facciamo con auto normali perché non avrebbero senso con una Ferrari, ad esempio la frenata d’emergenza: le Ferrari hanno dei freni molto potenti, ma tutte le altre tecniche calzano bene».

Il corso verterà anche sulle tecniche di soccorso su strada. Quanto un intervento tempestivo può incidere sulle conseguenze dell’incidente?
«Nel caso di arresto cardio-cirolatorio direi del 100%. In questo caso, infatti, si hanno danni irreversibili già dopo i primi 4 minuti. Un’ambulanza a Torino impiega un tempo medio di 7 minuti. Si parla di tempo di percorrenza, cioè da quando si è a bordo fino all’arrivo; si aggiunga il tempo di chiamata, il tempo all’arrivo per sistemare l’attrezzatura: il tempo medio effettivo prima dell’intervento è di 15 minuti, se c’è un arresto cardiaco e non si interviene la persona non sopravvive. Più in generale, molti errori si verificano già nella chiamata al 118: la gente, al di là della gestione del panico, o cerca di fare il super medico arrischiandosi in diagnosi che non gli competono, oppure parla in maniera confusa. Al 118 bisogna dire due cose: dove ci si trova, anche facendosi aiutare da chi è vicino se non lo si sa o dall’operatore stesso, descrivendo quel che si vede intorno a sé; descrivere quello che sta succedendo, non fare diagnosi, lo stesso medico del 118 che presta un intervento salvavita non fa diagnosi.

Quali sono gli errori più comuni alla guida, tra i giovani in particolare?
«L’errore più comune è quello della postura, unito alla distrazione. Recentemente è stato provato che l’invio di un sms riduce del 30% i tempi di reazione, che equivale a essere al limite dei valori di residuo alcolico quanto a incidenza in deficit di attenzione. Anche l’inconsapevolezza e la non conoscenza del comportamento dell’auto è molto diffusa: ad esempio, non sono conosciute le differenze tra ruote invernali e ruote estive, dove la disparità in spazio di frenata arriva anche a 23 metri; talvolta in un incidente ci si salva per pochi centimetri, 20 metri non mi sembra dunque una distanza trascurabile».

Un consiglio, in una battuta, da tenere sempre presente quando si è alla guida?
«Mi permetto una battuta finale: spesso le persone “muovono” la macchina più che guidarla. Noi proviamo a fornire delle tecniche che portino a elevare la consapevolezza delle persone alla guida. Prima di esibire la macchina nuova ad amici e parenti, bisognerebbe portarla mezz’ora in una pista per sentirne le caratteristiche, vedere i tempi e gli spazi di frenata e, solo dopo, portare dentro le persone che ci sono più care».

Tag: , , , ,

Categorie: Formazione

Lascia un commento