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22 Ottobre 2014

Dal pane alla merendina: l’alimentazione di ieri e di oggi

Domani apre il Salone del Gusto e noi iniziamo uno speciale sul cibo con un excursus sulla dieta umana, fino a come mangiano i giovani ai nostri giorni

V.M.

I nostri pasti vanno sempre più “semplificandosi”

Mangiare è uno dei bisogni primari dell’uomo, ma nel corso del tempo le abitudini alimentari sono cambiate in maniera considerevole e oggi si assiste a un’ulteriore evoluzione, soprattutto da parte dei giovani.

UN PO’ DI STORIA
Come è cambiata l’alimentazione nel corso dei secoli? Se foste nati nell’antico Egitto, ad esempio, la vostra dieta di base sarebbe consistita in pane accompagnato da pesce sotto sale, affumicato o essiccato al sole, o in focacce dolci, preparate con frutta e miele; non avreste invece mangiato carne, che mancava quasi totalmente. Anche nell’antica Grecia il pane era il cibo principale: se ne conoscono addirittura 72 tipi diversi, tra cui il daraton (un pane senza lievito), il semidelites (fatto con fior di grano) e ricette con olive, uva passa e fichi secchi. Se foste vissuti nell’antica Roma, invece, avreste sicuramente provato degli abbinamenti alimentari molto particolari: funghi con miele, piccioni con datteri, pepe, miele, aceto, vino, olio e senape, e pesche preparate come noi facciamo le anguille marinate. Spesso nelle stesse pietanze, accanto all’aceto e alla menta, si usavano il miele, il mosto cotto e la frutta ridotta a purè. Probabilmente avreste mangiato anche la carne di pavone.
Facendo un salto di qualche secolo, nel ‘700 assistiamo a un importante cambiamento con la scoperta di tecniche per conservare molti cibi: da quel momento in poi sarà possibile avere marmellate, formaggi di varia qualità, salumi e salsicce. Inoltre sempre in questi anni nasce l’arte dolciaria: torte, pasticcini e meringhe fanno il loro ingresso trionfale nei pranzi importanti.
A partire dall’800, invece, in seguito alle scoperte scientifiche applicate all’industria e all’agricoltura, l’alimentazione cambia ancora più profondamente. Viene impiantata in Francia la prima industria di lavorazione della barbabietola, che porta lo zucchero a tavola. Le teorie di Pasteur sulla fermentazione permettono progressi in campo enologico e caseario, quindi migliora la qualità dei vini e dei formaggi. Novità anche per quanto concerne le tradizioni: si diffonde l’idea di pasto come occasione di riunione familiare, in tutte le classi sociali.
E oggi? Le cose sono un po’ cambiate: i nostri pasti si vanno sempre più semplificando, spesso si fanno solo spuntini veloci, mentre i pranzi importanti, quelli con tante portate e piatti raffinati, sono ormai riservati alle occasioni particolari.

COME MANGIANO LE NUOVE GENERAZIONI
Lo studio Helena (Healthy Lifestyle in Europe by Nutrition in Adolescents), progetto di tre anni fa finanziato dall’Unione Europea per approfondire la conoscenza delle abitudini alimentari dei giovani, ha messo in luce delle interessanti informazioni: innanzitutto, i giovanissimi hanno l’abitudine di fare molti spuntini al di là dai pasti principali, costituiti principalmente da snack industriali. Infatti nelle famiglie è sempre meno diffusa la tendenza a cucinare torte e cibi freschi per merende e colazioni: si preferisce ricorrere a merendine e biscotti confezionati.
Colpisce, inoltre, nei giovani oggetto dell’indagine, un senso di consapevolezza delle abitudini alimentari errate. Infatti essi comprendono l’importanza di un’alimentazione sana e sanno di non mangiare sempre bene come dovrebbero. Il cibo ‘sano’ però risulta noioso e poco saporito, non sazia, si pensa richieda troppo impegno e che sia costoso.
Infine sembra esservi una mancanza di preoccupazione immediata in relazione alle abitudini alimentari o allo stile di vita. Gli adolescenti sembrano conoscere certi principi sulla nutrizione e sulla salute, ma da numerosi commenti emergono le difficoltà a mettere in pratica tali teorie, probabilmente anche a causa di equivoci e fraintendimenti.

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Commenti (1)

  1. tm ha detto:

    Molto utile soprattutto per una ricerca

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