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23 Ottobre 2014

Una nuova (e giovane) generazione di agricoltori

Il rinnovato amore degli under 35 per i campi: non solo o più per necessità ma il frutto di una scelta consapevole, a cui applicare una visione imprenditoriale

M.F.

Sempre più giovani decidono di lavorare nell’agricoltura

Per affrontare il macrotema del ritorno dei giovani all’agricoltura, si potrebbe partire da due considerazioni basiche.
Innanzitutto il dato riguardante la disoccupazione degli under 30, che ormai veleggia verso il 45%. In secondo luogo, la precarietà del mercato del lavoro, o almeno di ciò che ne rimane: tra il posto fisso che assomiglia a un miraggio e le poche garanzie di carriera, lavorare la terra non è più visto come umile o svilente, ma diventa una valida alternativa a una routine da scrivania poco stimolante. Tra il call center e un campo da arare, insomma, forse è meglio la seconda opzione, per necessità o per scelta di vita.

RITRATTO DEL NUOVO CONTADINO
Rispetto al tradizionale uomo dei campi, questa nuova leva di contadini presenta caratteristiche inedite: si tratta di giovani con una visione innovativa e imprenditoriale dell’agricoltura, spesso in possesso di un elevato titolo di studio.
Il perché di questa evoluzione è presto detto. Negli ultimi anni in Italia abbiamo assistito a una rinnovata attenzione nei confronti del cibo, a cavallo tra cultura (Slow Food, etica bio, tutela e riscoperta del territorio) e mainstream (il fiorire di programmi televisivi, blog, canali specializzati). Il nuovo contadino si trova così a dover soddisfare i bisogni di una domanda sempre più attenta, consapevole ed esigente. Per farlo, deve avere sostanza e forma. Sostanza, ovvero la conoscenza delle tecniche, la sperimentazione virtuosa, la continua volontà di innovare e di raggiungere l’eccellenza nel proprio settore; per la forma, invece, parliamo di marketing, strategie di mercato, capacità di vendita e valorizzazione.
Un lavoro di questo tipo, inutile sottolinearlo, dev’essere ben ponderato: nel 2014 contadini non ci si improvvisa. Ecco perché i numeri e le statistiche ci danno un ritratto piuttosto nitido del giovane agricoltore medio: è laureato, anche se non necessariamente in Agraria, è open-minded e coniuga all’amore per terra e natura il desiderio di eccellere nel proprio ambito. Il contadino, oggi, è un soggetto sociale in completa ridefinizione: andare nei campi sta diventando sempre di più una scelta, non un obbligo.

IL SUCCESSO DELL’AGRICOLTURA E I DIVERSI MODELLI DI VITA
In un momento in cui l’economia ristagna e colano a picco tutte le produzioni, quello dell’agricoltura costituisce un piccolo miracolo. Mentre il secondo e il terzo settore sono da anni in evidente difficoltà, il primario in Italia non dà segni di cedimento e si impone come uno dei pochi veri traini rimasti.
Sono molto interessanti e a tratti commuovono per la voglia di un’esistenza diversa, lontana dai centri delle città pieni di traffico e stress, le storie degli interpreti di questa new wave dell’agricoltura. Giuseppe Canale e Massimo Ceriani le hanno raccolte in “Contadini per scelta”, edito da Jaca Book, un libro di circa trecento pagine che permette di dare nomi e volti ai tanti piccoli ingranaggi di questo meccanismo complesso.
Spesso da questi contadini si ascoltano testimonianze di coraggio e di rischio, le scommesse, vinte o perse che siano, di chi ha messo tutto in gioco per inseguire un sogno, per onorare le tradizioni della propria famiglia o per sfuggire da un modello di vita urbano che ormai andava troppo stretto.

L’ATTENZIONE DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
Anche Coldiretti, la più grande associazione di rappresentanza degli agricoltori italiani, non è sorda al richiamo dei giovani che tornano a lavorare la terra: ormai da anni è attivo il progetto Coldiretti Giovani Impresa, vera e propria rete a 360° rivolta alle nuove leve, dalla consulenza al credito fino alla formazione. Ed è solo un esempio: sul tema del ricambio generazionale e soprattutto della formazione lavorativa è attenta anche Confagricoltura per mezzo dell’ANGA, Associazione Nazionale Giovani Agricoltori.
Durante questi giorni di Salone del Gusto e Terra Madre, il consiglio è quello di passeggiare tra gli stand e incontrare i tanti ragazzi che hanno compiuto una scelta di vita diversa e radicale, ascoltare cos’hanno da dire, carpire la passione che trasmettono. Dopodiché, tastare con mano i loro prodotti, cartina tornasole della bontà della loro scelta.

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Categorie: Lavoro

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