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10 Dicembre 2014

Lammily, la bambola “umana” che divide le donne

Alcune opinioni a proposito del giocattolo con acne e cellulite che si prepara a sfidare la Barbie: forse un po’ a sorpresa, la maggior parte dei pareri è negativa

Veronica Minniti

Il corpo della bambola Lammily ha i difetti delle donne normali

Avete mai sentito parlare di Lammily? Si tratta di una bambola con proporzioni del corpo realistiche e caratterizzata da tutti i “difetti” delle donne normali: acne, cellulite, smagliature… È il risultato di una campagna di crowdfunding realizzata dall’artista statunitense Nickolay Lamm, con lo slogan “medio è bello”. Secondo il suo creatore, Lammily potrebbe rappresentare un’alternativa a Barbie, aiutando le bambine a crescere senza lo stereotipo del corpo perfetto.
Ma qual è l’opinione delle donne in proposito? Si tratta di una bella iniziativa oppure no? Digi.TO ha raccolto diverse voci femminili in proposito e, sorprendentemente, sono quasi tutte molto critiche al riguardo.

SCIATTO È BELLO?
Sara, 18 anni,  ha sentito parlare di Lammily e pensa che non serva a molto: «L’idea di vincere lo stereotipo dovrebbe essere indirizzata alle adolescenti più che alle bambine: se da piccola avessi giocato con bambole diverse, penso che non sarebbe cambiato nulla. Da piccole non ci facciamo certo i complessi sul fisico perfetto!».
Il fatto che Lammily debba essere contrapposta a Barbie lascia perplessa anche Federica, 28 anni: «Barbie non è perfetta perché magra, dai capelli lunghi sempre in ordine e senza brufoli… Lo è perché elegante e sorridente. Come sognano tutte le bambine, ha un principe azzurro, una bellissima casa, tante amiche, dei bambini a cui badare. Ha una bellissima vita e trovo che non ci sia niente di male se le bambine giochino con un giocattolo di questo tipo, non è diseducativo. È  giusto sognare un po’, specie da bambini. E poi perché una bambola dovrebbe avere i brufoli? È solo un giocattolo!».
Chiara, 23 anni, si dice grande sostenitrice della lotta contro lo stereotipo Barbie, quindi pensa che il progetto abbia degli aspetti interessanti, ma lo trova troppo estremo: «Ok, tutti gli esseri umani hanno dei difetti, ma non si devono spiegare ai bambini in questo modo: i brufoli e la cellulite sono cose che per tutta la vita cerchiamo di eliminare: e che cosa c’è di male in questo? Non è forse giusto piacersi, cercare di apparire al meglio? Apprezzo l’idea di una bambola più realistica nella conformazione fisica, ma non penso che brufoli e cellulite siano una gran cosa: le bambine non hanno i brufoli, non hanno la cellulite, non sanno neanche che cosa siano: che cosa imparerebbero?».
«È una bella iniziativa, ma non possono trasformarla in una crociata, che andrebbe solo a scapito delle bambine – dice Cecilia, 22 anni – le piccole sognano di essere principesse bellissime e non sanno ancora che la loro fantasia è dettata da archetipi di bellezza culturali e sociali, non certo dalla povera Barbie…. Una rappresentazione del corpo normale sì, ben venga, ma non un’immagine trascurata. Così le bambine non saranno mai invogliate a comprarla e l’obiettivo, per quanto nobile, non potrebbe essere raggiunto».
Eleonora, 21 anni: «Le bambole sono bambole! Perché invece non cercare di cambiare l’immagine stereotipata che viene trasmessa in tv? I complessi non nascono dai giochi che facciamo da piccoli, ma nei modelli culturali proposti e nelle relazioni sociali. Non ha senso agire sulle bambole».

C’E’ CHI DICE SÌ
Ovviamente ci sono anche delle opinioni positive su Lammily.
Francesca, 21 anni, ci dice: «È un buon punto di partenza creare delle bambole che assomiglino di più a una donna comune. Anche se gli stereotipi non ci arrivano solo dai giocattoli, è giusto indirizzare le bambine verso giochi più costruttivi ed educativi: grazie a Lammily le piccole impareranno a non idealizzare il corpo a cui si pretende si conformino».
Anche Roberta, 27 anni, è pro Lammily: «I brufoli e la cellulite e gli altri “difetti” sono accessori che si possono acquistare o non acquistare, sta alla bambina scegliere. Se non li acquista, tutto quello che avrà sarà una bambola con un corpo più normale di quello di Barbie. Parliamo sempre di emancipazione femminile, di pari opportunità, di evitare gli stereotipi e poi quando viene fatto qualcosa di concreto ce ne lamentiamo e basta? Ben vengano i tentativi come questo, seppur con tutti i difetti del caso».

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Categorie: Cultura

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