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9 Febbraio 2015

Ufficialmente inaugurato l’anno sportivo piemontese

Venerdì scorso alla cerimonia del Lingotto premiazioni, discorsi istituzionali e auspici per il futuro sportivo della regione

Matteo Fontanone

I medagliati piemontesi olimpici e paralimpici

Lo scorso venerdì pomeriggio, nella sfarzosa Sala 500 del Centro Congressi Lingotto, Torino, si è celebrata la cerimonia di inaugurazione dell’anno sportivo piemontese.
Come ogni anno, il CONI Regionale ha assegnato premi e riconoscimenti ad atleti, dirigenti e operatori sportivi del Piemonte che si sono distinti per impegno e successi nel corso del 2014. Inoltre sono stati omaggiati con un’onorificenza gli sportivi, olimpici e paralimpici, che sono riusciti ad “andare a medaglia” tanto nei Giochi estivi quanto in quelli invernali.
In sala, la crema dello sport regionale, quella che il padrone di casa Gianfranco Porqueddu, presidente del CONI piemontese, definisce «la nostra grande bellezza». Oltre a loro tanti rappresentanti delle istituzioni e del mondo universitario; ospite d’onore, infine, il presidente del CONI Giovanni Malagò.

I DISCORSI DAL PALCO
Ad aprire le danze gli interventi delle autorità. L’esordio spetta allo stesso Porqueddu, che da presidente chiude un anno ricco di soddisfazioni e, riassumendo le cose importanti fatte fino ad ora e tracciando le basi per l’impegno futuro, ringrazia tutti. Cita, tessendone le lodi, i nomi di coloro che hanno contribuito all’ottima annata piemontese. Il pomeriggio assume fin da subito i caratteri di una piacevole festa.
Dopo l’introduzione del presidente regionale, è il turno di Luca Pancalli, presidente del CIP, Comitato Italiano Paralimpico. Il suo è uno dei passaggi più sentiti dell’inaugurazione: Pancalli ricorda con emozione Torino 2006, che indica come uno dei momenti clou del movimento paralimpico italiano. Il suo auspicio è che le discipline paralimpiche acquistino, in futuro, sempre più dignità e rispetto, perché «lo sport non ammette barriere, le deve abbattere».
Il presidente del Consiglio Regionale Piemontese, Mario Laus, insiste invece su un parallelismo interessante, quello tra sport e politica: la cultura sportiva, secondo Laus, è «un modello cui deve tendere anche la cultura di governo». Già, perché «i politici devono prendere coscienza di avere delle debolezze: metterle a nudo non è un segno di fragilità, ma di forza». I gestori della cosa pubblica devono quindi imparare dallo sport «la cultura delle regole, della democrazia, del sacrificio e della fatica per ottenere determinati risultati».
A portare i saluti dell’Università di Torino, la dottoressa Barberis, Pro Rettore dell’ateneo cittadino; a rappresentare l’Ufficio Scolastico Regionale, il suo Direttore Fabrizio Manca. Il nesso, questa volta, è da individuare tra sport e studio: oltre al vecchio adagio del “mens sana in corpore sano”, Barberis insiste sul ruolo nevralgico dell’attività sportiva come momento di inclusione, soprattutto per i tanti fuori sede che a Torino studiano, vivono e praticano sport.

CHIAMPARINO E MALAGÓ
Prima di lasciar spazio ai veri protagonisti, è il turno dei presidenti di Regione Piemonte e CONI. Chiamparino incentra il suo intervento su quello che per lui è un motivo di grande vanto, ovvero «il fatto che le Olimpiadi del 2006 siano state organizzate senza che nessuno si sia messo in tasca un euro, come verificato dalle indagini delle magistrature». Un modello virtuoso, che secondo il presidente può costituire l’esempio per le grandi manifestazioni del futuro.
Malagò non perde occasione per elogiare le persone sparse nella platea, che lui stesso definisce «della nostra grande famiglia». Ancora una volta, così come nel discorso di Porqueddu, una lunga lista di omaggi e ringraziamenti. «Forse non lo dovrei dire, ma magari tutte le regioni fossero come il Piemonte»: sono queste le parole rivolte al sistema sportivo regionale, descritto ancora una volta come una «culla di valori importanti». L’auspicio conclusivo, sottolineato da un fragoroso applauso della Sala 500, consiste nel «riuscire, un giorno, a fondere CONI e CIP in un’entità unica».

LA PREMIAZIONE
Infine, il momento delle onorificenze. Malagò dispensa i Premi annuali CONI Piemonte: su tutti, il premio sportivo dell’anno, assegnato per il 2014 all’ex Assessore regionalw Alberto Cirio per il suo lavoro a favore dello sport. Si susseguono premi speciali del CONI (a Marisa Zambrini, 91 anni, atleta, giornalista, per anni presidente piemontese dell’Associzione Atleti Azzurri d’Italia), riconoscimenti alle carriere, ai docenti più meritevoli, ai giornalisti sportivi.
La medaglia al miglior dirigente sportivo piemontese dell’anno va a Marco Durante, golfista e consigliere della Federazione Italiana Golf. Il miglior tecnico è Maria Grazia Barberis, coach della squadra di softball Rhibo La Loggia, vincitrice degli ultimi due campionati italiani e della European Premiere Cup. Incoronato miglior atleta dell’anno piemontese il giovanissimo Filippo Ganna, una delle migliori promesse del ciclismo italiano.
Ultimi, ma ovviamente non per importanza, sfilano i medagliati olimpici e paralimpici della storia del Piemonte, in tutto 60, di cui 10 atleti con disabilità.
Alla fine l’augurio di tutti – addetti ai lavori, sportivi e semplici appassionati – è che il 2015 per il Piemonte possa ancora una volta essere una grande successo.

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Categorie: Sport

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