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5 Marzo 2015

Intrappola.TO, giocare a sopravvivere

Una stanza chiusa, enigmi da risolvere, un’ora di tempo: è il gioco che sta appassionando i giovani torinesi

Giulia Porzionato

Lo scopo di Intrappola.TO è scappare in 60 minuti da una stanza chiusa

A Torino è arrivato da poco un nuovo gioco di ruolo dal vivo, a cui è possibile partecipare da soli o in gruppo: si chiama Intrappola.TO e consiste nel riuscire a trovare, in 60 minuti, le soluzioni a una serie di enigmi che consentono di scappare da un luogo in cui si è rinchiusi. Abbiamo intervistato Daniele, uno dei due ideatori.

Ci spieghi bene il gioco?
«Il gioco consiste nel riuscire a uscire da una “cella” sfruttando gli oggetti presenti all’interno della stessa, attraverso la risoluzione di enigmi. Il tempo a disposizione è limitato a un’ora e la fantasia di chi viene a giocare contribuisce in modo sostanziale a far “sopravvivere”. Per ciascuna squadra quindi l’esperienza è diversa».

Quale tipologia di enigmi è possibile ritrovare in Intrappola.TO?
«Gli enigmi e i giochi sono molteplici, tutti singolarmente risolvibili in modo abbastanza semplice. È il contesto che rende l’impresa davvero difficile».

Durante il gioco l’interazione è solo tra i membri  della squadra o alcuni indizi possono essere forniti anche dai membri dello staff?
«Il contatto tra staff di supervisione e giocatori è limitato, ridotto quasi esclusivamente alle situazioni di emergenza o di vera difficoltà. Nulla di pericoloso, ma la sicurezza di chi gioca è la nostra priorità».

In che modo è nata l’idea di Intrappola.TO?
«Il gioco nasce dalla mia idea, elaborata con il mio socio Stefano Gnech, di trasformare una escape room in un’esperienza davvero coinvolgente. Non solo dei giochi da risolvere, ma un’immersione in una realtà diversa dove ansia e inquietudine accompagnano lo scorrere inesorabile del tempo».

Una escape room simile potrebbe ricordare i film di Saw – L’enigmista. C’è stata un’effettiva ispirazione cinematografica per l’idea?
«Non ci siamo ispirati a Saw, anche se a posteriori alcuni elementi potrebbero ricordarla. In realtà situazioni come quella che proponiamo sono presenti in molta bibliografia e filmografia, noi però la proponiamo dal vivo».

I giocatori hanno mai proposto degli spunti interessanti per arricchire il gioco, ad esempio nuovi enigmi?
«I giocatori sono una fonte inesauribile di idee e di soluzioni. L’esperienza di gioco varia costantemente valutando le reazioni di ciascuna squadra ed adattandosi alle capacità dei singoli componenti. Il nostro lavoro è quello di garantire ad ogni partecipante l’esperienza di gioco migliore che possa vivere. Per questo ogni sessione di gioco viene gestita come fosse la cosa più importante del mondo».

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Categorie: Cultura

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