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19 Gennaio 2016

Film più dibattito: è lo Psicologia Film Festival

Prosegue la VII edizione della rassegna cinematografica promossa da giovani universitari torinesi in collaborazione con altre realtà del territorio

Stella Giorgio

Il prossimo appuntamento dello Psicologia Film Festival è giovedì al Cineteatro Baretti

Il prossimo appuntamento dello Psicologia Film Festival è giovedì al Cineteatro Baretti

“No! Il dibattito no!” recita una celebre battuta tratta dal primo lungometraggio di Nanni Moretti, quando uno dei personaggi tenta di proporre al pubblico una discussione su uno spettacolo, ma ottiene di risposta solo questa frase urlata, e l’abbandono del pubblico in sala. Udite udite, esistono luoghi su questa Terra in cui il temuto dibattito, dopo la visione di un film, esiste ed è apprezzato.
Ci riferiamo allo Psicologia Film Festival, ormai giunto alla sua settima edizione, che giovedì 21 gennaio alle ore 21, presso il Cineteatro Baretti di Torino, proporrà gratuitamente un film tedesco proiettato per la prima volta in Italia: The Strange Little Cat di Ramon Zürcher (2013), divertente commedia su una famiglia allargata che vive in un appartamento di Berlino, a cui seguirà una discussione sui temi trattati.

IL FESTIVAL
Lo Psicologia Film Festival nasce nel 2009 grazie alla collaborazione tra il Collettivo di Psicologia e la Biblioteca Federico Kiesow del Dipartimento di Psicologia, in Via Verdi 8.
Nelle prime due edizioni le proiezioni si svolgevano in orario pomeridiano nei locali della biblioteca ma, dato l’interesse e la risposta del pubblico, questo piccolo festival si è evoluto nel corso degli anni, raggiungendo collaborazioni con alcune importanti realtà torinesi quali il circolo Arci Officine Corsare, luogo centrale della rassegna, l’Associazione Nazionale del Museo del Cinema, il Cineteatro Baretti e il Centro Studi per la pace Sereno Regis. Dal 2014 lo Psicologia Film Festival è organizzato dal Collettivo di Psicologia e dall’Associazione Culturale Sinestesia.
Non aspettatevi però vecchie pellicole in bianco e nero o i soliti evergreen della storia del cinema: lo PFF vuole proporre un filone alternativo, per cui vengono privilegiati giovani registi, autori emergenti e pellicole poco diffuse nelle sale nazionali.
I film sono introdotti dai ragazzi del Collettivo di Psicologia e al termine delle proiezioni giovani laureati, professori universitari, esperti di vari ambiti e talvolta gli stessi registi guidano una riflessione collettiva sui contenuti della pellicola.

Abbiamo chiesto a Elena Ferraro, tra gli organizzatori del festival, ulteriori informazioni sulla manifestazione.
Quali sono gli obiettivi dello Psicologia Film Festival?
«Lo PFF vuole essere un’occasione di promozione culturale su tematiche psicologiche. Lo scopo è quello di coinvolgere gli studenti universitari, i professori e i professionisti del territorio per creare momenti di riflessione e di partecipazione che vadano oltre le tradizionali lezioni. Il festival vuole comunque rivolgersi a tutta la cittadinanza, per questo si è aperto verso altre realtà di Torino accessibili a tutti».

Ricordi una proiezione che ha avuto particolare successo?
«Generalmente l’affluenza è sempre buona, la serata che raccoglie più presenze è quella che organizziamo nel mese di maggio: in occasione della chiusura del festival l’ultima proiezione, preceduta da un aperitivo, si tiene all’aperto, nel cortile di Palazzo Badini, la sede del Dipartimento di Psicologia».

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Categorie: Formazione

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