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29 Aprile 2016

La scienza del mese: un dinosauro italiano, una luna nuova e i razzi per Marte

Questa settimana vi presentiamo Tito, un grande quadrupede ritrovato vicino a Roma, il satellite di un pianeta nano e una futura missione sul Pianeta Rosso

Andrea Di Salvo

Con la fine del mese torna il nostro spazio con le ultime scoperte scientifiche, che questa volta riguardano da vicino anche il nostro paese.

Ricostruzione del dinosauro italiano Tito nel suo habitat (illustrazione di D. Bonadonna)

Ricostruzione del dinosauro italiano Tito nel suo habitat (illustrazione di D. Bonadonna)

TITO, IL DINOSAURO ITALIANO
Sono stati ritrovati sui Monti Prenestini, vicino a Roma, i resti di un grande quadrupede erbivoro dal collo lungo che viveva nella regione intorno a 112 milioni di anni fa.
Battezzato Tito, si tratta del quinto dinosauro rinvenuto in Italia. Le dimensioni dell’animale, ancora “adolescente”, sono state dedotte dai resti di una vertebra e di due frammenti del bacino: doveva essere lungo quasi sei metri per un peso di circa 600 kg. Nonostante questi numeri e la sua appartenenza al gruppo dei titanosauri – gli animali più grandi mai vissuti sulla Terra – era comunque di taglia contenuta e questo ci suggerisce qualcosa sulla situazione della nostra penisola nel Cretaceo inferiore. Al tempo infatti doveva essere formata da una catena di ampie piattaforme (più grandi di quelle finora ipotizzate), in grado di consentire il passaggio dei dinosauri dall’Africa all’Europa attraversando l’antenato del Mediterraneo, il Mare di Tetide.

Il pianeta nano Makemake e la sua luna

Il pianeta nano Makemake e la sua luna

MAKEMAKE
Di pianeti nani avevamo già parlato nella scorsa rubrica per via di una recente scoperta. Questa classe di pianeti continua a mantenere vivo l’interesse: nelle scorse settimane il telescopio spaziale Hubble – che ha da poco segnato il suo 26esimo anno di attività – ha rilevato una luna intorno Makemake (un altro dei corpi minori del nostro Sistema Solare) simile a Plutone con una superficie coperta da metano congelato.
Soprannominato MK 2, è un satellite 1.300 volte più debole in luminosità di Makemake, con un diametro stimato di circa 150 km (mentre quello del pianeta nano è intorno ai 1.500). La scoperta di questo corpo celeste è importante in quanto permetterà di ottenere ulteriori informazioni su Makemake: studiandone infatti l’orbita, sarà possibile ottenere una stima della massa del sistema Makemake-MK 2, con una conoscenza più dettagliata della sua evoluzione.

La compagnia privata SpaceX annuncia una missione su Marte per il 2018

La compagnia privata SpaceX annuncia una missione su Marte per il 2018

I RAZZI DI SPACEX
Sul fronte del trasporto spaziale, invece, neanche il tempo di godersi il successo dell’atterraggio verticale al rientro in atmosfera effettuato a inizio mese, che la compagnia SpaceX ha annunciato il piano per una missione marziana nel 2018.
Con la missione ExoMars il pianeta rosso non smette di esercitare il suo fascino e presto, oltre ai rover, potrebbe ospitare sulla propria superficie il primo modulo privato. Per questa missione è stato designato il Red Dragon, un vettore progettato per atterrare ovunque nel Sistema Solare, a detta del fondatore dell’azienda, Elon Musk. Non è ancora chiaro se lo scopo della missione sia il raggiungimento di qualche obbiettivo scientifico o una mera dimostrazione tecnologica.
Sicuramente ha trovato l’appoggio della Nasa, che si è offerta di supportare la compagnia in cambio della condivisione delle informazioni sulla missione. Sembra un passo naturale per l’agenzia spaziale americana, che ha intenzione di mandare un equipaggio umano su Marte a partire dal 2030.

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Categorie: Tecnologie

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