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12 Maggio 2016

VenTo: rivoluzione leggera in bicicletta

Il progetto di ciclovia da Torino a Venezia del Politecnico di Milano che genera economia e promuove nuove forme di viaggio

Stella Giorgio

Un'immagine del documentario su VenTo

Un’immagine del documentario sul progetto di ciclovia da Torino a Venezia

679 km del tracciato, 4 regioni attraversate, 301 associazioni e istituzioni aderenti: questi alcuni dei numeri legati a VenTo, il progetto di dorsale cicloturistica che collega Torino a Venezia nato da un’idea del Politecnico di Milano.
Lo scorso 5 maggio al Negozio Leggero di via Ormea a Torino è stato proiettato il documentario VenTo, l’Italia in bicicletta lungo il fiume Po, che racconta il progetto e la nuova idea di viaggio che esso porta con sé. Uno dei protagonisti è Paolo Pileri, responsabile di VenTo all’ateneo milanese, che ha risposto ad alcune nostre domande.

Quando e come nasce il progetto?
«VenTo nasce circa 5 anni fa da un incrocio. Nasce dalla ricerca ambientale e urbanistica che portiamo avanti e da un’enorme passione per il paesaggio e per le aree interne ai paesi, sempre più trascurate. A questo si aggiunge l’interesse per la bicicletta e per la mobilità lenta, per promuovere un’idea di viaggio diversa che permetta di attraversare i luoghi andando alla velocità giusta, quella a cui il paesaggio ti viene addosso e ti travolge. Il progetto di VenTo è ambizioso e porterebbe a grandi benefici: genera posti di lavoro per cominciare, richiama turismo e ovviamente rivitalizza aree italiane oggi sconosciute. Lo dice la nostra Costituzione all’art. 9: è il paesaggio che ci rende cittadini ed è nei paesaggi che ci dobbiamo riconoscere e ritrovare».

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VenTo promuove un’idea di viaggio libera e indipendente

Siamo pronti nel nostro Paese a un’idea di viaggio di questo tipo?
«Purtroppo non posso dire di sì, ma è proprio questo a darmi ancora più energia. Oggi l’idea di un viaggio in bicicletta o a piedi genera subito fatica, anche se VenTo per esempio è un percorso in piano del tutto affrontabile. Tendiamo a seguire le mete di moda e a incastrarci nei pacchetti vacanza, quando dovremmo esporci a nuove ottiche che muoverebbero davvero l’economia. VenTo promuove il cicloturismo free flow, una concezione di viaggio molto diffusa in Germania, Belgio, Olanda e Francia. Non ci sono programmi, non ci sono pullman che ti accompagnano e ti vengono a prendere: il viaggio è libero e sarai tu che tra Torino e Venezia deciderai quando e dove fermarti, cosa visitare e quali tipicità gastronomiche assaggiare. È questo il bello del viaggio che VenTo propone: bisogna un po’ inventarselo».

Come promuovere VenTo e quali saranno i suoi tempi di realizzazione?
«Da anni presentiamo e portiamo VenTo in giro per l’Italia, ma poi sta a voi cittadini, a voi giovani il compito di fare pressione sulla politica e di scommettere su un progetto di questo genere, a lungo termine. La realizzazione di VenTo è stata inserita nella Legge di Stabilità e abbiamo preventivato tre anni di lavori. Ma questo non significa che VenTo partirà tra tre anni: oggi ci sono già molti tratti percorribili nel percorso che abbiamo disegnato, possiamo già iniziare a riempire la strada. È un’opera tecnica, politica e culturale, bisogna avere la convinzione e il coraggio di portarla fino in fondo e di promuoverla dal basso, sui social e tra gli amici. E questo è anche compito vostro».

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Categorie: Mobilità

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