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12 Luglio 2016

La musica è giovane con l’Orchestra Cfm

Abbiamo seguito le prove dell’ensemble diretto dal Maestro Stefano Taccagno, che giovedì alle 18 a Palazzo Cisterna si esibirà in occasione del Torino Classical Music Festival

Claretta Caroppo

Le prove dell'Orchestra Cfm

Le prove dell’Orchestra Cfm

Volete sentire la sigla di Lupin III suonata da un’orchestra? Allora non perdetevi il concerto Oriental Fantasy, giovedì 14 luglio alle 18 a Palazzo Cisterna, dove nell’ambito del Torino Classical Music Festival – che si svolge dal fino a domenica in piazza San Carlo e in altri luoghi simbolo della città – l’Orchestra Cfm eseguirà anche musiche da manga e cartoni in omaggio al Giappone, fil rouge della rassegna.
Abbiamo allora voluto scoprire qualcosa di più su questo ensemble, composto da circa 40 elementi (la più giovane, violinista, si chiama Flavia Napolitano e ha 8 anni), fondato nel 2011 da Aurelia Manzetti e primo classificato al XV Concorso Regionale Giovani Interpreti Città di Torino.

LE PROVE
Nella sede di corso Taranto, alle prove a cui assistiamo in vista del concerto il clima è concentrato ma rilassato, grazie anche all’abilità del direttore Stefano Maccagno, pianista e compositore ufficiale del Museo Nazionale del Cinema di Torino, che mette a loro agio i giovani musicisti: «Tromboni forza, un pochino di meno! – Dai ragazzi, un po’ più di groove, dobbiamo far muovere i fianchi».
L’orchestra è specializzata nella musica da film, soprattutto le colonne sonore di John Williams, ma giovedì il loro repertorio spazierà da In The Mood For Love di Shigeru Umebayashi, dall’omonimo film di Wong Kar-Way (arrangiamento di Igor Sciavolino) a River Flows In You di Yiruma, da Variazioni Orientali per sax tenore, contralto e clarinetto basso di Costanza Pazè, a Final Fantasy di Nobuo Uematsu (arrangiamento di Paolo Meinardi).

LARGO AI GIOVANI
In un momento di pausa dalle prove, mentre i ragazzi chiacchierano tra loro e accordano gli strumenti, Stefano Maccagno ci racconta di come sia stimolante lavorare con un’orchestra giovanile: «Uno degli aspetti fondamentali di questo mestiere è che i giovani sviluppino la loro criticità nell’ascolto e nei metodi di giudizio, che sappiano che la musica è ben lontana dai concetti di ribalta e palcoscenico. Io cerco di insegnare che la qualità è sempre prioritaria rispetto all’aspetto spettacolare – continua – che bisogna lavorare sodo, che la musica è una scelta importante e complicata, che i media restituiscono un’immagine del successo falsata».

L’AMORE PER LA MUSICA
Arrivano intanto i primi genitori ad aspettare i figli più giovani e ad ascoltare gli ultimi minuti delle prove. Intercetto allora il primo violino, Enrico Belzer, 30 anni: «Io ho iniziato a suonare il violino per gioco, a 4 anni, e l’amore per la musica me lo hanno trasmesso mia nonna e la mia prozia, che erano rispettivamente pianista e violinista. La cosa bella di questa orchestra? Siamo tutti amici, oltre che musicisti».
Le prove stanno per concludersi e il direttore Stefano Maccagno mi racconta le ultime curiosità: «Gli imprevisti accadono non di rado in questo mestiere. Una volta, ad esempio, lo straccio che serve per pulire lo strumento è rimasto incastrato dentro al clarinetto, oppure come dimenticare quando al nostro contrabbassista è caduto un faro sullo strumento, procurando danni non da poco. Ma la musica ripaga di tutto».

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Categorie: Musica

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