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12 Ottobre 2016

Piazza Risorgimento 2.0

Breve reportage dal luogo di Torino dove si stanno sperimentando alcune tecnologie per rendere la città più interconnessa, utile e “intelligente”

Andrea Di Salvo

Piazza Risorgimento smart

In piazza Risorgimento facendo ginnastica si ricarica lo smartphone

Torino, quartiere Campidoglio. Verso le sette di sera arrivo in piazza Risorgimento: piuttosto grande, su una via commerciale, è abbastanza nota per il grande rifugio antiaereo sotto di essa e da circa due settimane lo è anche per un’iniziativa in superficie. All’interno del progetto Torino Living Lab, infatti, è partita una sperimentazione per testare alcune tecnologie che in futuro si potrebbero trovare integrate in un luogo pubblico come questo, in modo da renderlo “intelligente”.

LA PALESTRA
Non sono affatto uno sportivo, ma la prima cosa che attira la mia attenzione è una serie di tre strumenti per fare sport. Mi avvicino e scopro che allenando le braccia o le gambe – o tutte e due – si possono ricaricare i propri dispositivi mobili.
L’idea è interessante anche se non mi cimento e lascio ai curiosi la prova degli attrezzi. Mi chiedo però se fosse il caso di prevedere una forma di copertura, tenendo conto che la sperimentazione arriverà fino a dicembre.

MODULI FOTOVOLTAICI
A qualche metro noto un percorso fatto di diversi moduli incastrati nella pavimentazione. Uno dei tanti pannelli presenti nella piazza spiega meglio di che cosa si tratta: sono dei solar brick, vale a dire delle celle fotovoltaiche. Sono accoppiate con dei Led che si accendono quando la luce del sole diminuisce sotto una certa soglia.
C’è ancora abbastanza luce nella piazza e sono tutte spente, ma ne voglio testare subito una. Facendole ombra con il piede, i Led si accendono. I vari moduli portano fino alla struttura centrale della piazza e vanno accendendosi mano a mano che mi trattengo lì.

AL CENTRO
Al centro c’è una struttura in legno. Al suo interno, oltre delle porte scorrevoli, si sta svolgendo una riunione, forse una presentazione della piazza stessa. Curioso fuori e trovo un’altra applicazione per il risparmio energetico: lampioni rivolti verso la piazza, anch’essi a Led, dotati di dimmer, cioè un dispositivo che accende le luci solo quando passano persone sotto.
Mentre è ancora acceso, giro un angolo della struttura e trovo l’area spettacoli. Su questo lato è stato ricavato un piccolo palco su cui chiunque si può esibire inserendosi nel programma. Il prossimo evento è per domenica 16 ottobre, in cui un’associazione spiegherà gratuitamente come riparare i propri dispositivi rotti.

WI-FI, LOUNGE E BOOKCROSSING
Dal lato diametralmente opposto invece trovo un altro spazio, con un totem interattivo che fornisce varie informazioni come il meteo, e un tavolo. Ci si siedono due ragazzi che tirano fuori i loro portatili. Incuriosito, mi avvicino. Sono Pilo e Andrea, due studenti dell’Università di Torino. Abitano proprio lì vicino ed essendosi trasferiti da poco sono sprovvisti di wi-fi: approfittano quindi di quello offerto dal progetto e così vivono un po’ la piazza. Pilo nota inoltre che «ci sono diverse attività da fare e qui non vengono solo i giovani, ma persone di tutte le età», mentre Andrea apprezza come è stata attrezzata: «Mi piace molto, è un bel posto».
A qualche metro altri ragazzi ascoltano la musica nell’area lounge, attaccando molto probabilmente il loro smartphone alla speciale panchina dotata di porta Usb. Ancora poco più in là, due delle vecchie cabine telefoniche della piazza sono state riconvertite in un punto di bookcrossing, dove si possono prendere e portare libri.

Passo ancora in rassegna l’area per la raccolta differenziata e i sensori di parcheggio e girandomi, in fondo, il paesaggio della piazza si chiude con l’orto urbano, accanto al campo da bocce deserto. Qualcuno sta dando l’acqua alle piante del suo lotto. Chissà che cosa crescerà.

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Categorie: Tecnologie

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