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21 Ottobre 2016

Vita da fuori sede

Negli ultimi anni Torino è una delle città preferite dagli studenti italiani e non: dalle statistiche di Università e Politecnico alla voce dei diretti interessati

Alessia Galli della Loggia

Sono sempre di più gli studenti fuori sede a Torino

Sono sempre di più gli studenti fuori sede a Torino

Lingue, dialetti, colori, culture. Non è il nome di un nuovo corso di Antropologia, ma l’atmosfera che si percepisce camminando per gli affollati corridoi degli atenei torinesi: che si tratti di facoltà umanistiche o scientifiche – pardon, dipartimenti – i numeri dei cosiddetti fuori sede continuano a salire, arricchendo il prestigio culturale e la vita della città.
Ma chi sono e da dove arrivano gli studenti che decidono di venire a Torino?

LE STATISTICHE
I dati forniti dall’Università di Torino per l’anno accademico 2015/2016 vedono l’81% di studenti residenti in Piemonte, il 16,72% provenienti da altre regioni italiane, mentre gli studenti stranieri compongono l’1,54% (1040 iscritti). Per quanto invece riguarda il Politecnico, tra gli immatricolati il 50% circa proviene dall’estero o da fuori regione: gli stranieri sono il 16% e gli studenti di altre regioni il 34%, circa 16.000 studenti in totale.
In realtà spesso sono studenti fuori sede anche i piemontesi che risiedono in città distanti da Torino, ma è più complicato sapere se uno studente che abita ad un’ora di strada prenda casa in città o decida di fare il pendolare.

PERCHE’ TORINO
Francesca, 21enne bolognese, e Antonio, 30 anni di Genova, sono laureandi magistrali in Scienze Internazionali e concordano sulla vivibilità e accessibilità della città. Francesca sostiene che sia poco valorizzata a livello nazionale: «La trovo così bella che potrebbe competere con Milano, Roma, Venezia, ma probabilmente lo fa da sempre e io lo ignoravo». Antonio l’ha preferita a Genova perché «è una città a misura d’uomo nonostante la sua grandezza, oltre a essere vivace e ricca di eventi per giovani». Giulia, 24 anni, viene invece da un piccolo paesino della provincia di Agrigento e studia Giurisprudenza: si voleva iscrivere a Parma, ma dopo aver fatto visita alla sorella, all’epoca specializzanda qui in Criminologia, non ha sentito la sveglia, ha perso il treno per Parma e il destino l’ha trattenuta a Torino: «Una città grande, ma che ti fa sentire a casa».
Una voce dall’Africa: Ismail è uno studente marocchino di 24 anni iscritto a Ingegneria Informatica, sua madre aveva conosciuto a Rabat un giovane ingegnere laureato al Politecnico «e iniziò a piacere anche a me l’idea di studiare in Italia – ci racconta – Torino inoltre costa meno di Milano ed è vicina alla Francia, dove vivono alcuni miei parenti. L’unico aspetto negativo è il degrado di alcune zone periferiche e in una città italiana ed europea così bella è un peccato trascurarle. Io qui vivo bene e mi sono integrato velocemente – continua – ho ricevuto una bella accoglienza, anche se da studente straniero quale sono devo ammettere che è difficile trovare lavoro o anche solo ottenere la fiducia dei proprietari di casa più diffidenti per gli affitti, ma come buona soluzione abbiamo i collegi per studenti, davvero ben organizzati».

Infine se da universitari – fuori sede o no – e volete rimanere costantemente aggiornati, consigliamo un social a voi dedicato, Tutored, ricco di informazioni, eventi e scadenze.

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Categorie: Università

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