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2 Dicembre 2016

Pirelli Calendar Girl

Lavorare in un evento internazionale dove gli ospiti sono star di Hollywood e non distinguere il giorno dalla notte: reportage su uno degli eventi più attesi dell’anno, il lancio del The Cal 2017 a Parigi

Gemma De Bernardi

Helen Mirren, Uma Thurman e Peter Lindberg

Helen Mirren, Uma Thurman e Peter Lindbergh

Sveglia alle 6 del mattino di domenica 27 novembre per preparare le ultime cose, riguardare la propria lista e ricordarsi di portare lo spazzolino. Dieci minuti per prepararsi e poi andare alla stazione: un treno mi avrebbe portata da Torino a Parigi in sole cinque ore e mezza, per iniziare un tour de force di quattro giorni di lavoro in occasione della presentazione del Calendario Pirelli 2017.

SUBITO AL LAVORO
Arrivo a Parigi alle 13.30, con dieci di minuti di ritardo sull’orario effettivo – il treno si è fermato a Lione per un guasto – devo raggiungere l’indirizzo di un hotel entro le 14, ora in cui dovrei ritirare la mia divisa e iniziare a lavorare. In tutta fretta salgo sulla prima metropolitana a disposizione e in un quarto d’ora arrivo a destinazione. Siamo nel centro di Parigi, davanti al Teatro dell’Opéra, uno degli edifici simbolo di questa città incantata. La capitale è già vestita a festa per Natale, ogni androne principesco ha abeti decorati da luci sfavillanti.
In un francese masticato chiedo informazioni su dove sia l’hotel: un ragazzo mi risponde “Il est juste là” . Cinque stelle lusso, una delle catene più famose al mondo: è il luogo in cui vivrò giorno e notte – non per dormire – affinché tutto scorra liscio come l’olio. Incontro una delle mie responsabili che, tagliando corto, mi dà la divisa, mi spiega dove andare, ma non mi dà indicazioni su quale sarà il mio compito. Mi dice che non c’è tempo, che se voglio posso mangiare quelque chose velocemente, ma sarebbe meglio se andassi subito al Desk.

OGNI SUO DESIDERIO È UN ORDINE
L’Hospitality Desk è composto da due scrivanie ottocentesche poste specularmente nella Main Hall dell’hotel, riferimento numero uno di tutti i 400 invitati che soggiornano solo in quella struttura. Lì trovo altre tre mie colleghe indaffarate che mi spiegano brevemente i nostri compiti: logistica di arrivi e partenze. Bisogna innanzitutto accogliere gli invitati, consegnar loro le chiavi delle stanze e fare in modo che ogni loro desiderio venga esaudito nel minor tempo e nella migliore maniera possibili. Parlano tutte almeno due lingue ad eccezione di un’altra responsabile che ne sa cinque. Finiamo di accogliere gli ultimi arrivati a mezzanotte: io soggiorno in un hotel di fronte con un’altra collega, che non incrocerò fino all’ultima notte di rientro.
Gli ospiti sono tra i più vari e di diverse nazionalità: i più gentili sono i turchi che, insieme ai romeni, soggiornano nelle due giornate principali. Un folto gruppo che si presenta è il team di parrucchieri e truccatori capitanati da una donna forte, alta, bionda e piuttosto autoritaria e per i quali è stata appositamente allestita una sala grande dell’hotel, cosicché gli ospiti possano usufruire del servizio trucco e parrucco anche direttamente nelle camere.

SI COMINCIA
La giornata clou è il terzo giorno dal mio arrivo: in sole 24 ore si condensano conferenza stampa e Gala Dinner con 700 invitati. La presentazione inizia alle 11 di mattina, ma lo staff – compresa la sottoscritta – è lì alle 7,30. Giornalisti italiani e reporter internazionali prendono posto nella grande sala di una famosa dimora storica di Parigi. Gli ospiti fanno parte del jet-set hollywoodiano e al talk partecipano il fotografo di questa edizione, il tedesco Peter Lindbergh, accompagnato all’inizio, dall’amministratore delegato di Pirelli Marco Tronchetti Provera.
Dopo circa dieci minuti portiamo altri tre microfoni al tecnico: stanno arrivando sul palco Nicole Kidman, Uma Thurman ed Helen Mirren, tre delle star che hanno posato per il Calendario. Al loro ingresso, scrosci di applausi e telefoni in aria per riprenderle. Parlano della figura della donna nella nostra società, il voler mostrare senza veli e ritocchi volti di donne note a tutto il mondo e della bellezza della semplicità, lodando costantemente il fotografo. Solo sei domande a disposizione del pubblico, il tempo stringe e bisogna condurre gli invitati nelle sale ai piani superiore per il Lunch Break.

L’ATTESA
Io ritorno in hotel verso le 14 per riposare un’ora e mezza e prepararmi alla serata. Ne approfitto per fare due passi e vedere, in parte, le bellezze del IX Arrondissement. Alle 16 un taxi mi porta fuori Parigi, nella location in cui si terrà il Gala per il The Cal 2017, nome ufficiale dell’evento di lancio.
Durante il viaggio penso che non so assolutamente che osa accadrà questa sera: come sempre il programma può cambiare per chi, come me, è appena arrivata nel team. Infatti una volta giunta, mi spiegano che non dovrò fare né l’accreditamento degli ospiti – come mi aspettavo – né il welcoming all’ingresso: sono nella sala allestita per il Gala e mappa alla mano, mi affidano da gestire i primi quattro tavoli sotto il palco. Trucco e parrucco in loco e in un’ora io e altre 25 ragazze siamo pronte, tutte pettinate, truccate e vestite uguali; tacchi alti, bel sorriso e via, si aprono le danze.

UNA NOTTE DA OSCAR
Alle 20 ci sarà il red carpet, ma noi siamo già posizionate nella sala ad attendere l’arrivo degli ospiti. Il grande spazio ha 76 tavoli rotondi, di cui due lunghi e stretti al centro della sala per i super vip, ognuno con vasi di fiori di orchidee bianche e candele illuminate, fino all’accensione delle luci. Entrano gli invitati e poi le star, seguite dal loro entourage: quando entra Nicole Kidman tutti vogliono farsi una foto con lei.
Gli ospiti si accomodano lentamente ai tavoli e la serata scorre senza intoppi: durante la cena l’orchestra sinfonica suona le note di La Vita è Bella, con la direzione del Maestro Piovani, due cantanti ci regalano emozioni, mentre le altre ragazze e io siamo ai lati della sala per controllare che tutto vada bene e nessuno abbia perso il proprio tavolo. A seguire la cena, la festa si sposta nell’ala davanti al Gala per il dj-set della serata.
Torno in hotel verso l’una e mezza. L’indomani la sveglia è alle 6,30 per gestire le partenze e i transfer degli ospiti che, dopo aver ritirato il loro personale calendario, torneranno a casa. Farò solo mezza giornata perché alle 14,30 ho il treno di ritorno per Torino, viaggio in cui – finalmente – dormo, felice di aver vissuto quattro giorni intensi ma magici.

 

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