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28 Marzo 2017

A Torino riaprono le chiese storiche grazie alla Compagnia di San Paolo

Dopo il restauro e la riapertura della Cappella dei Mercanti, i nuovi progetti per il recupero di un patrimonio artistico quasi dimenticato

Ivan Lagrosa

Un affresco della Cappella dei Mercanti

Oltre 25 milioni di euro per il recupero delle chiese del centro storico di Torino di cui 26 già restaurate, 350 mila euro per i lavori alla Cappella dei Mercanti (adiacente fra l’altro al Centro InformaGiovani), nuovi itinerari culturali di collegamento con le collezioni del Polo Reale: questi i dati del progetto Edifici Sacri della Compagnia di San Paolo.
Per conoscere meglio l’iniziativa abbiamo raggiunto Laura Fornara dell’Area arte, attività e beni culturali della fondazione.

Grazie ai fondi della Compagnia da poco è stata riaperta la Cappella dei Mercanti: quali sono state le difficoltà maggiori durante i lavori e quale la risposta del pubblico al termine degli stessi?
«Il cantiere è stato ultimato secondo i tempi previsti. La difficoltà maggiore è stata quella di cancellare gli effetti dei due restauri realizzati nei secoli precedenti, che avevano reso opache le decorazioni, e ripristinare la vivacità dei colori originali. La riapertura della Cappella dei Mercanti a seguito del restauro ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso ed entusiasta di poter osservare i risultati del cantiere».

Il restauro si inserisce in un progetto più ampio di attenzione da parte della Compagnia nei confronti dell’arte sacra a Torino. Come nasce il progetto e quali saranno i prossimi passi?
«Dal 2000 la Compagnia ha avviato una campagna di restauri a favore delle chiese del centro storico di Torino architettonicamente più rilevanti, al fine di promuovere in maniera sistemica un percorso tra le testimonianze religiose d’arte barocca da affiancare al programma di recupero e valorizzazione del patrimonio museale della città. Tale disegno si inserisce nel quadro più ampio della realizzazione di un distretto culturale urbano, dove il dialogo tra le architetture di pregio, il sistema dei musei e i luoghi deputati alle performing arts e alla produzione di cultura può diventare un motore in grado di creare uno sviluppo a lungo termine per Torino. Da allora sono stati investiti oltre circa 25 milioni di euro in opere di restauro».

Nell’ambito dell’iniziativa sono stati individuati alcuni percorsi tematici. Ci può spiegare di cosa si tratta?
«È stata avviata una collaborazione con i Musei Reali e l’Associazione Guarino Guarini al fine di creare una stretta connessione tra il patrimonio artistico conservato nelle chiese di via Garibaldi e le collezioni del Polo Reale, così che le chiese possano diventare parte di un unico itinerario artistico che si snoda nel centro storico cittadino. Il primo itinerario Artisti di corte e devozioni laicali nella città capitale ha carattere storico e attraverso un rimando tra una selezione di alcune opere esposte alla Galleria Sabauda in occasione della mostra Le meraviglie del mondo. Le collezioni di Carlo Emanuele I di Savoia e alcune opere conservate nelle principali chiese di via Garibaldi, consente al visitatore di scoprire un patrimonio di arte e architettura ancora poco noto ma fondamentale per comprendere la storia comune a tutta la città».

 

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Categorie: Cultura

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