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24 Maggio 2017

Yasmina Reza: “Essere sempre debuttanti”

L’autrice francese è stata al Salone del Libro per presentare il nuovo romanzo e raccontare la sua personale visione del lavoro intellettuale

Claretta Caroppo

La scrittrice francese Yasmina Reza

Una lunga fila di persone attende paziente di poter entrare nella Sala Azzurra del Padiglione 3 del Salone del Libro di Torino venerdì 19 maggio per assistere all’incontro che vede protagonista Yasmina Reza, a Torino per presentare il suo ultimo romanzo Babilonia, edito da Adelphi.
Drammaturga, scrittrice e sceneggiatrice francese, nota in Italia per Il dio del massacro poi adattato da Roman Polanski per il grande schermo con il titolo Carnage, arriva nella sala azzurra del Salone sorridente. Saluta il pubblico in italiano e chiede che l’incontro si svolga a telecamere spente e senza fotografie.

L’AUTRICE
La Reza è un’autrice riservata, che non ama il presenzialismo né la ricerca spasmodica di fama: «Ti devi sforzare di essere sempre una debuttante» racconta al pubblico e a Cristina De Stefano che modera l’incontro. Dopo le prime battute in italiano passa al francese perché, racconta, «il mio italiano è sparito nel momento in cui ho visto questa sala così piena!».
La De Stefano le domanda come mai le sue apparizione ai festival siano così limitate, come mai sia così riservata: «Ho avuto paura di deludere, soprattutto rispetto al mio modo di scrivere – risponde la Reza – e ho paura di ascoltare altri scrittori perché a volte sono rimasta delusa da come l’autore sviluppa a voce il proprio lavoro». E continua: «Si pensa che gli scrittori abbiano una risposta, ma loro fotografano il mondo, pongono domande. Per questo io difendo la nozione di scrittore di fiction come Non-Intellettuale. Il talento e il successo sono cose diverse e il successo non è il verdetto di qualcosa. Non mi sono immaginata brava perché di successo, come mi è accaduto dopo la notorietà di Arte (sua pièce che verrà messa in scena il prossimo marzo al Teatro Stabile di Torino, ndr) anzi, ho avuto paura di essere associata a un successo commerciale e per questo ho avuto la saggezza di gestire il successo».

IL LIBRO
Il suo ultimo romanzo, Babilonia, si apre con una fotografia degli anni ’50. Elisabeth è una donna qualunque, di mezza età con un buon lavoro, una famiglia, che nel corso di una festa di primavera con alcuni amici si lascia coinvolgere in una vicenda che connota il testo come noir ma non solo, perché, come spiega la stessa autrice: «Babilonia è anche una commedia, una forma di dramma, un romanzo».
Per scriverlo l’autrice ha seguito alcuni processi penali che, come lei stessa dichiara «sono teatro della vita». Babilonia racconta anche la vita di coppia e indaga le relazioni di amicizia perché, conclude la Reza: «Avere amici significa avere successo nella vita e amo questo romanzo perché racconta la storia di un’amicizia». Non ci resta che leggerlo.

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Categorie: Cultura

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