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27 Giugno 2017

Il teatro delle fiabe nere

Da Cenerentola alla Sirenetta, al Festival delle Colline Torinesi The Black’s Tales Tour racconta in chiave pop le versioni originali che non conoscete

Giovanni Mauriello

La locandina dello spettacolo

Stivaloni in pelle nera, body total black e un microfono impugnato con la fierezza di chi è pronta a dominare un intero stadio. Dal fumo che inonda la platea potrebbe irrompere una rockstar, senza dubbio. Un concerto di Lady Gaga, Beyoncé, Madonna? Niente di tutto ciò: per il Festival delle Colline Torinesi sul palco del Le Roi a Torino sta iniziando The Black’s Tales Tour e quella sul palco è l’attrice Licia Lanera.

LO SPETTACOLO
«Io la notte non dormo. Sono tre anni che non dormo». Cosa fa la protagonista di questa storia, di notte, se per lei la notte non è fatta per dormire? «Io, invece di dormire, penso alle persone». E poi lo ripete: «Persone». Come una litania inquietante: «Persone-persone-persone».
Prima che il cattolicesimo le desse l’accezione cristiana, la litania non era altro che una generica richiesta di aiuto. A questo mi fa pensare l’atonia di Licia Lanera, che inizia lo spettacolo ripetendo all’infinito: Persone-persone-persone. Vuole essere salvata da qualcosa: dalle sue ossessioni, dalle persone che affollano la sua vita e le sue notti insonni.
Irrompe sul palco accompagnata da una straordinaria colonna sonora elettronica di Tommaso Qzerty Danisi. Lanera porta in scena un’opera scritta e diretta da lei. Porta in scena sé stessa e lo si capisce fin dal primo istante. Ci si potrebbe aspettare di tutto, da questo fantasma vestito da pop star.
Inizia a raccontare la storia di Cenerentola. Quella vera: quella col dito mozzato delle sorellastre, quella in cui la vendetta della tenera pecora nera della famiglia si tinge del colore del sangue. E poi La Sirenetta, la versione in cui lei muore d’amore. Muore letteralmente. E ancora La bella addormentata nel bosco dei fratelli Grimm e Scarpette rosse di Andersen. Fiabe che non ti fanno dormire la notte, fiabe che non allietano ma che ti rendono insonne.

UN TEATRO DIVERSO
Come tutte le pièce messe in scena dalla Compagnia Fibre Parallele – di cui Lanera, assieme a Riccardo Spagnulo, compone il nucleo – The Black’s Tales Tour, più che uno spettacolo teatrale, rappresenta una esperienza concettuale.
La recitazione della protagonista è sincopata, a tratti sibilata e a tratti urlata disperatamente. Lo spettatore è confuso ma quel che mi è chiaro, trovandomi io stesso tra il pubblico, è che ci si trova davanti a una manifestazione di dolore che in parte verrebbe voglia di consolare, ma che d’altra parte innesca una sorta di fastidio: in scena c’è qualcuno che magistralmente interpreta un esistenzialismo del tutto universale, pone domande e si dà risposte che stringono lo stomaco e che ti mandano a casa con l’impressione di aver preso parte a un momento in cui qualcun altro ha preso in prestito qualcosa di tuo e l’ha reso arte.

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Categorie: Cultura

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