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31 Ottobre 2017

Quando finisce il Servizio Civile: impressioni e consigli

La fine di un anno di esperienza raccontata da chi l’ha vissuto in prima persona

Aurora Bolandin

I ragazzi del Servizio Civile concludono in queste settimane la loro esperienza

È arrivato novembre. Prima o poi sarebbe successo, ma adesso ci siamo: l’esperienza di Servizio Civile Nazionale è in chiusura. Esattamente dal 2001, più o meno in questo periodo, molti giovani si trovano a fare il bilancio del proprio anno.
Il momento migliore per farlo è durante le ultime riunioni di formazione in cui i volontari hanno la possibilità di confrontarsi e affidare i propri pensieri a un tutor. È un’occasione per guardare indietro a tutto quello che si è fatto, ma anche per riflettere sul presente e sulle speranze per il futuro.

LA PAROLA AI VOLONTARI
Un’esperienza formativa: a una prima analisi, tutti i volontari concordano nel definire così il Servizio Civile. Non vogliono mentire, ci sono stati alti e bassi e molti aspetti sono migliorabili, ma non si può nascondere che un anno come quello appena trascorso può cambiare molte cose, in primis te stesso.
Andres, 25 anni, confida ridendo di aver iniziato il suo Servizio Civile senza aspettarsi nulla: «Quando tutto è cominciato non sapevo bene in cosa mi sarei imbarcato, ma poi ho fatto tante domande e ho avuto una prospettiva nuova». Andres ha collaborato con l’associazione Acmos passando molto tempo a contatto con ragazzi suoi coetanei o di età inferiore: «È stata una grande scoperta e il confronto con gli altri mi ha aiutato a crescere». Conoscere le attività del proprio progetto in corso d’opera può essere però sempre un rischio, come ribadisce Margherita, 27 anni, che ha collaborato con l’Eco Museo di Settimo: «È importante essere consapevoli quando si sceglie un progetto di Servizio Civile, non solo perché ti terrà impegnato per un anno intero, ma anche perché è giusto conoscere fin dall’inizio le proprie mansioni per definire il proprio ruolo».
Valerio, 26 anni, vede pro e contro nel suo anno di Servizio Civile in un’associazione di Giaveno e raccomanda a chiunque decida di iniziare questa esperienza di impegnarsi a fondo per far rispettare le proprie aspettative: «Voglio essere sincero, perché a prescindere da tutto, è un anno che rimane impresso e che mi sento di consigliare ad altri». Marco – 27 anni, del progetto Air Down di Moncalieri – aggiunge un punto nuovo a questa descrizione: per lui questa esperienza è stata non solo formativa a livello personale, ma anche professionale: «Il Servizio Civile mi è servito per acquisire nuove capacità e competenze specifiche che sicuramente potranno essermi utili nel mercato del lavoro».

RIFLESSIONI FINALI
Il Servizio Civile oggi è, secondo molti volontari, un’esperienza a cui i giovani si avvicinano attratti dal rimborso spese offerto, ma che può davvero contribuire ad allargare la propria visione del mondo. Senza esagerare, attraverso il Servizio Civile è possibile scoprire realtà sconosciute, progetti interessanti, servizi poco pubblicizzati e sbirciare nel mondo del lavoro. Gli orari e le responsabilità possono spaventare ma, con il giusto livello di organizzazione, è possibile vivere un’esperienza arricchente, senza rinunciare agli impegni personali.
Per chi scrive, un’ultima considerazione importante riguarda i rapporti che si stringono durante l’anno: quando ci si trova in un contesto tutto nuovo è bello sapere che qualcuno affronterà l’avventura con te. Personalmente, i legami che si sono creati in questi mesi sono profondi e hanno basi solide: collaborare e affrontare nuove sfide insieme può essere solo l’inizio di splendide amicizie.

 

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Categorie: Formazione

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