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9 Marzo 2018

Scelti per voi: Lady Bird, Tonya e La forma dell’acqua

Ogni mese tre consigli cinematografici per non perdere le ultime uscite, iniziamo dalle pellicole protagoniste agli ultimi Oscar

Giovanni Mauriello

A partire da oggi, ogni secondo venerdì del mese troverete su Digi.TO una selezione di tre film da appuntarsi sull’agenda, per vedere le migliori pellicole in programmazione nelle sale.
Non è un caso che la rubrica parta proprio a marzo. La scorsa domenica – il 4, data quest’anno ricca di avvenimenti… – c’è stata la premiazione cinematografica più antica e prestigiosa del mondo: la notte degli Oscar. Tra vincitori e sconfitti, vale la pena dedicare questo primo appuntamento proprio ai film più acclamati dall’Academy.

Saorse Ladybird

Saoirse Ronan in Lady Bird

LADY BIRD
Iniziamo volontariamente dal grande sconfitto di questa edizione degli Oscar: candidato a ben 5 statuette (tra cui miglior film e miglior regia), Lady Bird di Greta Gerwing è tornato a casa a bocca asciutta. La curiosità resta comunque molta, se non altro perché la regista 34enne è stata capace di alimentare grande attesa attorno al suo (vero) primo lungometraggio, grazie anche alle passate collaborazioni con diversi registi della scena Mumblecore, uno dei più interessanti e noti movimenti di cinema indipendente statunitense.
Con questo film la Gerwing promette di restituire un’interpretazione autentica di quel delicato momento che è il passaggio tra l’adolescenza e l’età adulta: Lady Bird, pseudonimo di Christine (Saoirse Ronan), è una ragazzina di 17 anni a cui sta stretta la cittadina americana in cui è cresciuta. Sogna di trasferirsi a New York per il college, ma deve fare i conti con i problemi finanziari della famiglia.
Non ci resta che valutare coi nostri occhi, il film è in sala già da qualche giorno.

Margot Robbie Tonya Harding

Margot Robbie è Tonya Harding

TONYA
Si è presentato agli Oscar con 3 nomination e se n’è portato a casa uno, quello per la migliore attrice non protagonista a Allison Janney. Tonya di Craig Gillespie si configura perfettamente nella celebrazione di storie femminili di spessore, come nel caso dell’altrettanto nominato The post (con Meryl Streep) o di Tre manifesti a Ebbing, Missouri (che ha condotto la protagonista Frances McDormand dritta alla vittoria della statuetta come miglior attrice protagonista).
In questo caso il ruolo principale è affidato a Margot Robbie, attrice in ascesa che ha dato prova di incredibile versatilità impersonando Tonya Harding, la pattinatrice americana che ha alternato momenti di grande difficoltà personale a grandi trionfi agonistici. È stato definito un film «capace di mettere ko». Non si può resistere alla curiosità, ma in Italia dovremo aspettare l’uscita del 22 marzo.

Uomo anfibio e donna La forma dell'acqua

Una scena de La forma dell’acqua

LA FORMA DELL’ACQUA
Con 13 nomination e 4 vittorie (tra cui sia miglior film che miglior regia) è il vero trionfatore di questa edizione degli Oscar. Con La forma dell’acqua il regista Guillermo Del Toro riesce a parlare al contempo di condivisione, sostegno reciproco e amore senza rinunciare a un apparato scenico e visivo che, tanta è la poesia e la bellezza, sembra quasi appartenere al mondo delle fiabe.
La protagonista del film è Elisa, interpretata dalla fenomenale Sally Hawkins, una donna muta che lavora come addetta alle pulizie in un inquietante laboratorio governativo, dove entrerà in contatto con una creatura anfibia molto simile a un essere umano. Superata una iniziale tensione, tra i due scatterà una scintilla d’amore che li renderà invincibili.
Il film è nelle sale già da un paio di settimane: fatevi un regalo e correte a vederlo.

CHIAMAMI COL TUO NOME
Non è una delle ultimissime uscite, non aveva alle spalle un budget analogo a quello dei suoi concorrenti americani, ma è d’obbligo segnalare Chiamami col tuo nome, il gioiellino firmato da Luca Guadagnino sui tumulti del primo amore che ha fatto conquistare all’Italia l’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale. Che dire: è ancora presente in diverse sale torinesi. Non c’è bisogno di aggiungere altro.

 

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Categorie: Cultura

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