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26 Marzo 2018

Crespi Museum, nel tempio italiano del bonsai

Che siate appassionati, neofiti o curiosi, l’esposizione di alberi in miniatura in Lombardia offre uno spettacolo unico, perfetto per una gita domenicale

Mario Acciaro

Crespi Bonsai Museum

Il Crespi Bonsai Museum

A Parabiago, paesino situato nella campagna milanese, visitiamo il Crespi Bonsai Museum, un’oasi di pace dove è possibile riscoprire una profonda connessione con la natura.
La struttura, che ospita la più vasta collezione di alberi in miniatura al di fuori del Giappone, offre uno spettacolo di rara bellezza. Non è insolito, infatti, incantarsi osservando i ghirigori delle cortecce e i profili precisi degli esemplari in mostra, spesso secolari. Ogni albero racconta una storia, come un libro usato porta su di sé le tracce dei maestri che hanno limato ed “educato” le sue forme, lasciando un segno indelebile nell’osservatore.

IL MUSEO
Il museo, fondato da Luigi Crespi nel 1991 presenza un’ampia collezione che cambia con le stagioni. La visita inizia in una stanza nella quale è ricreato il toko-no-ma, immancabile spazio espositivo della casa giapponese, dove il visitatore può ammirare vasi e arredi antichi.
Si accede poi a un lungo corridoio dove sono custoditi gli esemplari più belli: qui ci accoglie una Spiraea Thunbergii con i suoi fiori bianchi che declinano verso il basso, invitandoci a proseguire. La meraviglia esplode alla vista di un pino della varietà Miyajima di oltre 450 anni con un tronco imponente. La sua chioma, sapientemente modellata, lascia filtrare la complessa ramificazione. Al termine del corridoio si accede a una sala riscaldata, dominata da un Ficus Retusa di oltre 1.000 anni; il complesso intreccio delle radici spinge lo sguardo del visitatore su, fino all’ampio insieme di rami, generando un senso di rispetto per questa creatura millenaria, protagonista indiscussa del museo.
La visita prosegue all’esterno, dove i giardini allestiti secondo la tradizione giapponese fanno perdere la cognizione del tempo nella contemplazione di forme minimali e precise.

Bonsai Ficus 1.000 anni

Il Ficus Retusa di 1.000 anni

GLI EVENTI
Il Crespi Bonsai Museum rappresenta un punto di riferimento per appassionati e neofiti di questa antica arte. Le numerose iniziative organizzate rappresentano un’ottima scusa per visitare questo centro, iniziando dal Satsuki Bonsai Festival che si terrà dal 13 al 21 maggio, una mostra di azalee che stupiranno il pubblico con i colori accesi e variegati delle loro infiorescenze.
La struttura ospita anche l’Università del Bonsai, dove il maestro Nobuyuki Kajiwara tiene lezioni sullo stile e sulle tecniche tradizionali, fornendo una preparazione completa su quest’arte antica destinata ad avere sempre più accoliti nel prossimo futuro.

IL BONSAI NELLA STORIA
Nonostante l’origine nipponica della parola “bon-sai”, questa tradizione nasce in Cina più di 2.300 anni fa, dove le piantine vengono coltivate per ragioni di culto. Esportata in Giappone intorno all’800 d.C., questa tradizione rifiorisce di nuovo vigore grazie ai monaci Zen, che nell’essenzialità dei paesaggi in miniatura vedono la perfezione dell’universo, tracciando linee guida e tecniche di coltivazione che sarebbero giunte fino a noi.
Nel 1923 un devastante terremoto sconvolge la zona di Tokyo, spingendo alcune famiglie di coltivatori a fondare il villaggio di Omiya, tutt’ora punto di riferimento della cultura bonsaistica giapponese e mondiale. Nel secondo dopoguerra l’arte del bonsai si evolve ed espande in tutto il mondo, trovando schiere di appassionati pronti a portare l’antica tradizione al livello di popolarità odierno.
Non un semplice hobby dunque, ma un’arte capace di insegnare il rispetto della natura alle nuove generazioni, valore spesso dimenticato che acquisisce oggi un rinnovato vigore, permettendoci di riscoprire l’appartenenza a un unico cosmo.

 

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Categorie: Cultura, Vacanze-weekend

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