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29 Marzo 2018

Genesi, la natura secondo Salgado alla Reggia di Venaria

Le Sale dei Paggi, mai aperte al pubblico, ospitano l’ultima raccolta del fotografo brasiliano: oltre 200 immagini in bianco e nero sulla bellezza dei luoghi più remoti del nostro pianeta

Michela Lopriore

Salgado Genesi tre fotografie

La mostra di Salgado a Venaria è aperta fino a settembre

C’è tempo fino al 16 settembre per visitare alla Reggia di Venaria Genesi, la mostra di Sebastião Salgado, uno tra i più grandi fotografi contemporanei. Dopo un tour internazionale di successo, l’esposizione approda nelle Sale dei Paggi che, come spiegato dal direttore della struttura Mario Turetta durante la conferenza stampa d’apertura, saranno per la prima volta interamente visibili al pubblico.

LE FOTOGRAFIE
La mostra – 245 immagini in bianco e nero – si divide in cinque sezioni: Il pianeta Sud, I santuari della Natura, L’Africa, Il grande Nord, L’Amazzonia e il Pantanàl, corrispondenti ai luoghi in cui natura, animali ed esseri umani vivono ancora in perfetto equilibrio. Salgado osserva l’habitat delle tartarughe centenarie, dei leoni marini, degli albatri affacciandosi con uno sguardo efficace ma privo di retorica alla vita delle popolazioni indigene che abitano l’Amazzonia brasiliana, le foreste equatoriali nel Congo settentrionale, i deserti sudafricani.
Agli occhi di chi guarda colpisce il rapporto simbiotico tra uomo e ambiente, due entità che in questi scatti paiono inscindibili, come dice Lélia Wanick Salgado, moglie del fotografo e curatrice della mostra: «Genesi è la ricerca del mondo delle origini, come ha preso forma, si è evoluto, è esistito per millenni prima che la vita moderna accelerasse i propri ritmi e iniziasse ad allontanarci dall’essenza della nostra natura».

L’AUTORE
Nato nel 1944 in Brasile, Salgado ha manifestato sin dai suoi primi lavori una prospettiva di sguardo che va oltre ogni limite. Questa inclinazione nasce da una volontà di denuncia nei confronti delle ingiustizie, che lo portano a documentare la situazione delle campagne in America Latina, le guerre coloniali in Africa, le condizioni di vita dei lavoratori immigrati in Europa, o i disastri ambientali come l’incendio di oltre 600 pozzi di petrolio durante la Guerra del Golfo: pezzi di viaggi e storie confluiti in varie raccolte come Exodus, La mano dell’uomo, Kuwait, un deserto in fiamme.
Genesi invece è un progetto che dal 2003 ha portato Salgado a percorrere per un decennio i luoghi incontaminati del nostro pianeta. Se per circa vent’anni i suoi reportage ci hanno posto davanti a sofferenza e devastazione, ora, come suggerisce il titolo della raccolta, ci mostrano un mondo così come era alle origini e che persiste ancora oggi: luoghi vergini, fette di paradiso che corrispondono al 40 percento del nostro pianeta. La raccolta è certamente un atto d’amore verso la Terra, un viaggio tra i più emozionanti che la fotografia contemporanea possa regalarci, ma vuole anche essere un monito, affinché venga preservata la bellezza del nostro fragile pianeta.

 

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Categorie: Cultura

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