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9 Aprile 2018

Torino Fringe Festival-R/Evolution

Presentato il programma del festival che dal 3 al 13 maggio porterà spettacoli teatrali e non in vari luoghi della città

Carlotta Bianchini

Venerdì scorso al Circolo dei Lettori si è tenuta la conferenza stampa della VI edizione del Torino Fringe Festival, che dal 2013 ha visto moltissime compagnie invadere spazi cittadini quali teatri, birrerie, piazze, musei, stazioni… per portare l’arte performativa a un pubblico sempre più vasto. 236 repliche, 53 artisti e compagnie (italiane e internazionali), 7 spettacoli all’aperto gratuiti e tantissimi altri appuntamenti fanno parte del fitto programma di quest’anno. In attesa del Festival, per immergersi nell’atmosfera del Fringe, si terranno 4 incontri a partire da domenica 8 aprile e un importante laboratorio con Peter Schub, pioniere e maestro della clownerie di strada.

R/EVOLUTION
Il tema di quest’anno è il cambiamento, la Rivoluzione ed Evoluzione del Festival, come ha dichiarato Luana Gravina, project Manager dell’evento. Un mutamento dell’organizzazione stessa e dell’offerta artistica che si apre per la prima volta alla musica e alle arti visive. L’obiettivo è valorizzare le arti performative in vista di una futura multidisciplinarietà e di un’ancora più grande contaminazione tra i generi e la creazione, così, anche di nuove opportunità lavorative tra i giovani. Per gli artisti il Fringe è un ottimo terreno per coltivare collaborazioni, accrescere le proprie competenze e per presentare la propria arte al pubblico, che è sempre più ampio.

VERSO NUOVI PUBBLICI
Il Fringe in questi anni si è mostrato come un vero e proprio evento sociale volto al coinvolgimento diretto dei cittadini, invitati a collaborare come volontari, a partecipare a contest fotografici e a offrire persino posti-letto agli artisti. “Il festival è profondamente urbano e popolare, concepito in modo che il pubblico possa incontrare il teatro casualmente, inciampando in uno spettacolo di strada, o magari ospitando un attore”. Giuseppina Francia, direttrice generale e organizzativa del Fringe, ha sottolineato l’importanza di intercettare nuovi pubblici utilizzando spazi non necessariamente teatrali, ma “mediamente vicini”, raggiungibili a piedi o con i mezzi pubblici, e da tutti. Per questo scopo sono indicati sul programma, nella sezione “accessibilità”, gli spazi raggiungibili con ogni mezzo – in modo da evitare possibili barriere culturali – così come tutti gli spettacoli che non prevedono parole e suoni, pensati per persone ipovedenti o non udenti. È stato realizzato, ad esempio, uno spettacolo in L.I.S. dal titolo “Sentieri in Rosa” con la partecipazione dell’Ente Nazionale Sordi.

 

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Categorie: Cultura

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